Sono in vigore da venerdì 5 maggio le norme contenute nel Decreto Lavoro che il Consiglio dei Ministri ha approvato il primo maggio. Il provvedimento (DL 48/2023) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 4 maggio, si compone di 45 articoli.
Contiene il taglio del cuneo fiscale ma non solo: ci sono novità sui nuovi strumenti sostitutivi del reddito di cittadinanza, la riforma de contratti a termine, le novità sui fringe benefit e l’Assegno Unico, l semplificazioni legate agli obblighi informativi nei rapporti di lavoro, gli incentivi all’occupazione giovanile.
Riassumiamo in sintesi le misure maggiormente rilevanti.
Taglio del cuneo fiscale
Taglio del cuneo fiscale di quattro punti per i lavoratori dipendenti con reddito fino a 35mila euro. Si aggiunge al taglio già previsto da gennaio, di tre punti per i redditi fino a 25mila euro e due punti fra i 25mila e i 35mila euro. Scatta dal primo luglio, e vale fino al 31 dicembre 2023. Ci sono diverse simulazioni sull’impatto in busta paga, sommando a questa misura il taglio del cuneo fiscale già previsto dal gennaio in base alla Legge di Bilancio c’è un aumento medio in busta paga di 100 euro al mese.
Riforma contratti a termine
Vengono riformulate le causali per la proroga da 12 a 24 mesi, con misure di maggior flessibilità. In sintesi, torna possibile fino al 30 aprile 2024 prorogare i contratti a termine oltre i 12 mesi, e fino a un massimo di 24 mesi, per esigenze organizzative o produttive non necessariamente legate a eventi eccezionali e non prevedibili. Questo, solo se non ci sono previsioni diverse nei contratti collettivi di lavoro.
Riforma Reddito di Cittadinanza
Debutta dal 2024 l’Assegno di inclusione, spetta a nuclei familiari nei quali è presente una persona con disabilità, un minorenne o un ultrasessantenne. Ci sono paletti di reddito (rileva l’ISEE) e composizione del nucleo familiare. Previsti incentivi all’assunzione dei destinatari dell’assegno di inclusione, e regole stringenti per i destinatari del beneficio che rifiutano un’offerta di lavoro congrua (in pratica, perdono l’assegno).
Altre misure
- Fringe benefit: Per i dipendenti con figli a carico sale a 3mila euro il tetto dei fringe benefit esentasse riconosciuti nell’ambito del welfare aziendale;
- Assegno unico: dal primo giugno 2023, la maggiorazione per i genitori che lavorano (30 euro per ciascun figlio), scatta anche per i nuclei monogenitoriali, a determinate condizioni. I genitore deve essere vedovo da cinque anni al massimo.
- Assunzioni agevolate: ci sono nuovi incentivi per i datori di lavoro che assumono giovani fino a 30 anni di età che non studiano e non lavorano.
Ci sono infine nuove norme di tutela contro gli infortuni sul lavoro, viene rifinanziato il fondo nuove competenze, ci sono novità sul contratto di espansione, semplificazioni relative agli obblighi informativi nei confronti dei lavoratori da parte delle aziende.