Nonostante il nuovo Codice della crisi e dell’insolvenza sia entrato in vigore nel luglio 2022, a oggi i procedimenti delle Sezioni fallimentari dei tribunali non sembrano ancora aver iniziato un’inversione di tendenza, registrando anzi un aumento.
Secondo i dati dell’Osservatorio Cherry Sea, dedicato all’andamento dei procedimenti in relazione alle prime venti Sezioni fallimentari per volume di attività in Italia, nei primi tre mesi dell’anno il numero complessivo di nuove procedure aperte non è calato rispetto al 2022. Al contrario, sommando fallimenti e liquidazioni giudiziali emerge un aumento del 4% con 1.072 pratiche sopravvenute (218 fallimenti e 854 liquidazioni giudiziali).
Milano primo tribunale per procedimenti sopravvenuti
Analizzando le liquidazioni giudiziali successive all’entrata in vigore della normativa CCII, l’Osservatorio sottolinea come nei primi tre mesi del 2023 siano state aperte 854 nuove pratiche. Il tribunale di Milano, in particolare, risulta primo con 179 nuove pratiche sopravvenute, seguito da Roma (107), Catania (59) e Torino (58).
Roma primo tribunale per pratiche aperte
Passando sotto la lente solo le “code” giudiziali dei procedimenti assoggettabili alla Legge Fallimentare, alla data del 31 marzo risultano aperti complessivamente 218 procedimenti fallimentari e sono 1.603 quelli chiusi, mentre lo stock di pratiche ammonta a 25.324 (in leggero calo rispetto all’ultimo trimestre del 2022). Il primo tribunale per numero di procedimenti aperti è quello di Roma con 108, seguito da Milano e Bari con 9 fallimenti sopravvenuti.
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Per quanto riguarda i procedimenti definiti, invece, il primo tribunale in Italia è ancora una volta Milano, che grazie alla sezione fallimentare ha portato a termine 322 pratiche da inizio anno. Seguono i tribunali di Roma con 192 pratiche evase e, scorrendo la classifica, quelli di Bergamo e Monza con 89.