Gli assegni di ricerca esenti da Irpef per docenti e ricercatori che rientrano in Italia non precludono l’applicazione delle agevolazioni previste per il regime impatriati.
La durata del periodo di godimento delle agevolazioni è calcolata a partire dal periodo d’imposta di ingresso o rientro in cui il contribuente acquisirà la residenza fiscale in Italia.
Precisazioni dell’Agenzia delle Entrate
Con il principio di diritto n. 8 del 21 aprile 2023, l’Agenzia delle Entrate fornisce chiarimenti sul regime che prevede la detassazione del 90% dei redditi di docenti e ricercatori che rientrano in Italia, acquisendo la residenza, dopo aver trascorso un periodo di almeno due anni all’estero (articolo 44 del Dl n. 78/2010).
In particolare, si fa riferimento ai casi di conferimento di assegni per attività di ricerca, esenti dalla tassazione Irpef (articolo 22 della legge n. 240/2010).
Requisiti per i contratti di ricerca e docenza
L’Agenzia delle Entrate rileva che le università possono stipulare contratti triennali ai candidati in possesso di determinati requisiti, come abilitazioni scientifiche per professore di prima o seconda fascia o che hanno percepito assegni di ricerca per almeno tre anni anche non consecutivi, inclusi quelli esenti da Irpef (articolo 24, comma 3, lettera b), della legge n. 240/2010).
La percezione degli assegni in questione, in occasione dell’ingresso o del rientro in Italia prima della successiva assunzione, può rappresentare uno dei requisiti propedeutici alla stipula dei contratti di ricerca e docenza rientranti nel regime del rientro dei cervelli.
Assegni esenti e fruizione dei benefici
Secondo l’Agenzia delle Entrate, il fatto che gli assegni siano esenti da Irpef non è un ostacolo alla fruizione dei benefici per i ricercatori impatriati, previsto dall’articolo 44 del Dl n. 78/2010. La durata del periodo a tassazione agevolata sarà calcolata a partire dal periodo d’imposta di ingresso o rientro in cui il contribuente interessato acquisirà la residenza fiscale in Italia, in connessione con l’avvio dello stesso assegno di ricerca esentato dall’Irpef.
Dati sul regime Impatriati
Nel periodo di imposta 2021, il regime degli Impatriati ha interessato 19.400 soggetti per un ammontare lordo medio di 131.920 euro. Il regime è applicabile per 5 periodi di imposta e prevede l’esonero del 30% del reddito per i lavoratori che trasferiscono la residenza in Italia, impegnandosi a risiedere nel territorio italiano per almeno 2 anni e svolgendo l’attività lavorativa prevalentemente in Italia.
La percentuale scende al 10% se il trasferimento avviene nelle Regioni del Sud Italia (Sardegna, Sicilia, Puglia).