La Riforma IRPEF inserita nella delega fiscale prevede una profonda revisione del sistema impositivo sui redditi delle persone fisiche, con una progressiva migrazione verso all’aliquota unica (flat tax), ma con poche indicazioni sulle fasi intermedie.
La riduzione di scaglioni e aliquote IRPEF IRPEF è demandata ai decreti legislativi attuativi della riforma fiscale, con delega ampia su questo punto.
La premier Giorgia Meloni aveva già anticipato la volontà di Governo – confermata a margine dell’approvazione della legge delega. di ampliare «sensibilmente lo scaglione più basso per ricomprendervi molti più lavoratori» ma, nella legge approvata non è esplicitata l’annunciata riduzione da quattro a tre scaglioni IRPEF nel breve termine.
Ovviamente non è neppure esclusa, ma il testo lascia spazio a sviluppi anche diversi da quello ipotizzato.
La riforma IRPEF
La Riforma prevede molti aspetti generali ed alcune indicazioni specifiche per tipologie di contribuenti (dipendenti, autonomi, agrari) e tipologie di reddito (agrari, di natura finanziaria, da lavoro dipendente, di lavoro autonomo, redditi diversi).
L’obiettivo indicato all’articolo 5 della delega al Governo per la riforma fiscale (Atto Camera 1038-B) è la revisione e la graduale riduzione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), nel rispetto del principio di progressività e nella prospettiva della transizione del sistema verso l’aliquota impositiva unica.
Come si fa a conciliare aliquota unica e progressività del sistema fiscale?
Attraverso il riordino delle deduzioni dalla base imponibile, degli scaglioni di reddito, delle aliquote di imposta, delle detrazioni dall’imposta lorda e dei crediti d’imposta.
In pratica, viene delineato un sistema fiscale con un’aliquota unica (la flat tax per tutti), nel quale la progressività viene recuperata attraverso il sistema di deduzioni e detrazioni. Questo è un obiettivo a lungo termine, e rappresenta effettivamente un grosso cambiamento rispetto al sistema attuale.
La riduzione graduale dell’IRPEF
Su come arrivare a questo obiettivo, nella delega ci sono poche indicazioni. Si parla di «revisione e graduale riduzione» dell’IRPEF e di alcune specifiche misure da introdurre per «il graduale perseguimento dell’equità orizzontale»:
- no tax area equiparata per tutte le tipologie di reddito;
- deduzione dal reddito di lavoro dipendente e assimilato, anche in misura forfetizzata, delle spese sostenute per la produzione del proprio lavoro;
- imposta sostitutiva (flat tax incrementale) su straordinari che eccedono una determinata soglia, sui redditi da lavoro dipendente e assimilati riferiti a tredicesima mensilità e sui premi di produttività.
La revisione di deduzioni e detrazioni
La riforma complessiva dell’IRPEF si accompagna a quella delle deduzioni e detrazioni fiscali, con una serie precisa di criteri relativi ad ambiti da salvaguardare (casa, sanità, previdenza). Ci sono infatti dei limiti da rispettare per la revisione di deduzioni e detrazioni, che devono tenere conto delle finalità delle agevolazioni fiscali, con particolare riguardo ai seguenti elementi:
- composizione del nucleo familiare e ai costi sostenuti per la crescita dei figli;
- casa,
- salute,
- istruzione,
- previdenza complementare,
- efficienza energetica,
- riduzione del rischio sismico.
Infine, è prevista l’inclusione nel reddito imponibile complessivo, rilevante ai fini della spettanza di detrazioni, deduzioni o benefìci a qualsiasi titolo, anche di natura non tributaria, dei redditi assoggettati a imposte sostitutive e a ritenute alla fonte a titolo di imposta in relazione all’IRPEF, con esclusione dei redditi di natura finanziaria.
Revisione degli scaglioni IRPEF
Come si vede, non c’è alcun riferimento specifico nella delega a un passaggio intermedio con la riduzione da quattro a tre scaglioni di reddito. Evidentemente quest’ipotesi c’è nelle attuali intenzioni di Governo, tanto che viene analizzata anche dalla relazione tecnica della legge delega, ma non c’è alcun obbligo che impone di perseguire tale strada.
Nella relazione tecnica di accompagnamento alla delega si legge quanto segue:
I criteri relativi all’imposta personale sui redditi appaiono ancora indefiniti e non consentono di effettuare una puntuale valutazione in termini di gettito. Al riguardo, si osserva che i criteri direttivi si limitano a indicare un graduale percorso finalizzato a ridurre gradualmente il numero e il livello delle aliquote e degli scaglioni.In una prima fase, il legislatore potrebbe ridurre le aliquote a tre e successivamente a due.
Il viceministro all’Economia, il 4 agosto ha dichiarato che il Governo mira a:
addolcire la curva delle aliquote incominciando da tre, per poi arrivare gradualmente verso la flat tax, senza abbandonare la logica della progressività, che come voi sapete si può ottenere anche con il meccanismo delle deduzioni e delle detrazioni.
Ma nel testo di legge non si parla di tre aliquote. Quindi, tutto rinviato ai decreti legislativi attuativi.
La delega prevede comunque che si debba tenere particolare riguardo ad alcuni criteri nella riduzione della pressione fiscale, tra cui la composizione del nucleo familiare, la tutela del bene casa e della salute e dell’istruzione. Un mix che dovrebbe tradursi in aliquote agevolate e detrazioni garantite.