Il Consiglio dei ministri dell’11 aprile ha approvato, come da attese, un disegno di legge che introduce interventi a sostegno della competitività dei capitali. Si tratta di una
Il testo costituisce una riforma organica volta a semplificiare e incentivare fiscalmente la quotazione delle società sulla Borsa italiana, sia per sostenere la crescita economica e finanziaria delle imprese che puntano ad aumentare la propria competitività, sia sviluppando il mercato dei capitali.
Il ddl Competitività dei capitali approvato dal Governo, dunque, snellisce le procedure di ammissione alla negoziazione e riduce gli oneri a carico delle PMI che intendono quotarsi. Inoltre, estende la classificazione di “piccole e medie imprese” emittenti azioni quotate, elevando il tetto della capitalizzazione massima consentita per questa operazione da 500 milioni a un miliardo di euro.
Per facilitare la partecipazione degli investitori istituzionali nei mercati regolamentati è estesa la qualifica di investitore professionale di diritto privato anche agli enti previdenziali privati e privatizzati. Il ddl attua anche una revisione della disciplina degli emittenti di strumenti finanziari diffusi e modifica le regole in tema di responsabilità del collocatore e di offerta fuori sede.
Ancora: per la redazione del bilancio si concede la facoltà, per le società che emettono azioni su sistemi multilaterali di negoziazione, di adottare i principi contabili internazionali.
Le società nate da fusioni o scissioni con bilanci certificati e le imprese che non hanno subito sanzioni o sentenze di condanna potranno accedere al “Patrimonio rilancio” di Cassa Depositi e Prestiti. Infine, sono introdotte norme innovative in materia di svolgimento delle assemblee di società per azioni quotate, di esercizio dei diritti di voto plurimo e di flottante.