Dopo la delibera di scioglimento del Fondo Dirigenti PMI, e la conseguente nomina di due liquidatori rispettivamente designati da Confapi e Federmanager per mettere l’Ente in liquidazione, i datori di lavoro non possono più destinare al Fondo Dirigenti PMI per la formazione professionale il contributo integrativo previsto in passato, pari allo 0,30% dell’imponibile contributivo.
L’INPS, provvederà d’ufficio a eliminare tutte le adesioni al Fondo Dirigenti PMI che non sono state espressamente revocate. Inoltre, attraverso una circolare ad hoc, ha fornito indicazioni operative destinate ai datori di lavoro.
- Datori di lavoro non agricoli: sono tenuti a comunicare la revoca al fondo utilizzando il codice già in uso “REDI” nel flusso Uniemens del mese di competenza di marzo 2023, senza valorizzare i rimanenti campi (cfr. la circolare n. 107/2009); è anche possibile indicare un nuovo fondo a cui si sceglie di aderire.
- Datori di lavoro del settore agricolo: non è più possibile selezionare, nella lista dei fondi interprofessionali, l’adesione al Fondo Dirigenti PMI, ma è comunque possibile effettuare l’adesione a un altro fondo interprofessionale.
Si tratta dei Fondi interprofessionali finanziati attraverso il contributo obbligatorio contro la disoccupazione involontaria (lo 0,30% della massa salariale lorda) versato all’INPS da tutte le imprese private con dipendenti. In questo modo, i dipendenti degli studi professionali e delle aziende aderenti ai diversi Fondi (scelti dal datore di lavoro attraverso le procedure INPS di destinazione del contributo), possono ottenere formazione a costo zero.