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Povertà energetica per 5 milioni di famiglie in Italia

di Noemi Ricci

30 Marzo 2023 12:03

Povertà energetica: i numeri dell'Osservatorio, le cause e conseguenze, gli indicatori e le soluzioni per contrastarla come bonus e sussidi.

La povertà energetica è un fenomeno sempre più diffuso e preoccupante, che colpisce milioni di famiglie in tutto il mondo, in particolare in Europa. In Italia, secondo l’Osservatorio OIPE, riguarda fino a 5 milioni di nuclei e sembra destinato ad aumentare con i rincari sui costi dell’energia elettrica e del gas.

Ma cosa si intende esattamente per povertà energetica? Quali sono le cause che la determinano e quali conseguenze produce sulla vita delle persone? In questo articolo cercheremo di fare chiarezza su un tema tanto attuale quanto complesso, con le possibili soluzioni per contrastarlo e proteggere i più vulnerabili.

Cos’è la povertà energetica?

Con il termine povertà energetica, o fuel poverty, facciamo riferimento alla condizione in cui le persone non possono permettersi di pagare le bollette energetiche o non hanno accesso a fonti di energia adeguati per soddisfare i propri bisogni di base, come riscaldare e/o illuminare  la propria abitazione, o cucinare.

Questo fenomeno può avere conseguenze negative sulla salute, sull’abitabilità delle case e sull’isolamento sociale, compromettendo anche la possibilità di cogliere opportunità di lavoro e di istruzione da parte delle persone coinvolte. La povertà energetica è un problema diffuso che richiede dunque soluzioni a livello sociale, economico e politico per essere affrontata.

Come si misura la povertà energetica?

La misurazione della povertà energetica può essere complessa a causa della molteplicità di fattori che contribuiscono a determinare questa condizione e delle differenze tra i diversi contesti geografici e sociali. Viene quindi misurata attraverso diverse metodologie, ma solitamente si fa riferimento alla “definizione soggettiva“.

Si considera in povertà energetica una famiglia che non riesce a garantire un livello minimo di comfort termico nella propria abitazione (non possono permettersi di mantenere la casa a una temperatura adeguata durante l’inverno) a causa di bassi redditi, elevate bollette e scarsa efficienza energetica dell’abitazione. Altri indicatori possono includere la percentuale di reddito familiare speso per le bollette (luce, gas, riscaldamento)  se questa percentuale supera il 10%.

Secondo Eurostat, la povertà energetica può essere individuata attraverso 4 indicatori: consumo energetico troppo basso, quota elevata di spesa energetica, ritardo nei pagamenti delle bollette e inefficiente sistema di riscaldamento e raffreddamento. Altri indicatori, come la mortalità invernale in eccesso e la bassa qualità dell’isolamento termico e degli impianti di riscaldamento delle abitazioni, nonché il basso livello di servizi ritenuti oggi fondamentali per uno standard di vita dignitoso, possono aggravare questa situazione di difficoltà.

Quali sono le cause della povertà energetica?

Le cause della povertà energetica possono essere molteplici e spaziano dalle condizioni socio-economiche delle famiglie alla qualità dell’abitazione, dalla tipologia di contratto energetico sottoscritto alla disoccupazione e alla precarietà lavorativa. Si possono anche individuare fattori strutturali, come la qualità delle abitazioni e la loro ubicazione (zona climatica,  localizzazione geografica in zone rurali, urbane, metropoli, ecc.), ma anche fattori legati alle politiche energetiche e sociali dei governi.

Inoltre, la povertà energetica spesso si concentra in determinati strati della popolazione, come i nuclei familiari con bassi redditi o determinate caratteristiche demografiche (ad esempio, la composizione e l’età della famiglia, nonché l’eventuale presenza di persone anziane e solitarie, che risultano essere particolarmente vulnerabili), fattori culturali e livello di istruzione.

Alcuni studi evidenziano inoltre una correlazione tra povertà energetica e cambiamenti climatici, che possono aumentare il costo dell’energia e quindi rendere più difficile la sua accessibilità per le famiglie a basso reddito.

La povertà energetica può essere un sintomo della povertà assoluta, in quanto le famiglie con redditi molto bassi possono trovarsi a dover scegliere tra pagare le bollette dell’energia e acquistare beni alimentari o medicinali.

In generale, la povertà energetica è il risultato di un mix di fattori che possono influenzarsi reciprocamente e che dipendono dalla situazione specifica di ciascuna famiglia.

Qual è la soglia della povertà assoluta?

La soglia della povertà assoluta è definita come il livello di reddito al di sotto del quale una persona non è in grado di soddisfare i bisogni di base per la sopravvivenza, come cibo, alloggio, vestiti e cure mediche. La soglia della povertà assoluta varia a seconda dei Paesi e delle Eegioni, in base al costo della vita e alle condizioni economiche e sociali del contesto in cui ci si trova.

In Italia, la soglia di povertà assoluta è definita dall’ISTAT (Istituto nazionale di statistica) e corrisponde al valore monetario del paniere di beni e servizi essenziali per ogni famiglia, definito in base all’età dei componenti, alla zona geografica e al comune di residenza. Una famiglia è assolutamente povera se la sua spesa mensile per consumi è pari o inferiore a questo valore.

Ad esempio, per una famiglia di 4 persone, due genitori tra i 18 e i 54 anni, con due figli minorenni tra i 4 e i 10 anni, che abita nel Mezzogiorno in un piccolo Comune con meno di 50mila abitanti, la soglia di povertà assoluta calcolata dall’ISTAT per l’anno 2021 è di 1.250,54 euro. La stessa famiglia, se abitasse in un Comune del Centro sarebbe assolutamente povera con 1.452,08 euro, mentre se abitasse al Nord sarebbe assolutamente povera con 1.560,56 euro. Dieci anni fa, nel 2011, la soglia di povertà assoluta era, rispettivamente, di 1.122,91 euro, 1.336,86 euro e 1.423,90 euro.

Quante sono le persone in Italia in povertà energetica?

Secondo l’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica (OIPE), circa 950mila minori in Italia vivono in condizioni di povertà energetica e il 10% dei bambini e adolescenti del Paese vive in famiglie il cui livello dei consumi, esclusi quelli energetici, è inferiore alla soglia di povertà. A fine 2021, ultimo dato disponibile, la percentuale di famiglie con minori in condizione di povertà energetica era del 9,3%, superiore rispetto all’incidenza tra le famiglie in generale (8,5%).

Nel Mezzogiorno, più di una famiglia con minori su otto (il 12,3%) non riesce ad accedere ai beni e servizi energetici essenziali o ne spende troppo in rapporto alle proprie disponibilità. Il fenomeno è meno diffuso invece nelle regioni del Nord, dove colpisce circa una famiglia su dodici (8,3%) e nel Centro, con il 6,2% delle famiglie con minori. In generale, la povertà energetica colpisce maggiormente le famiglie straniere con minori, con un’incidenza 2,5 volte superiore rispetto alla popolazione.

L’aumento dei prezzi dei consumi energetici rischia di aggravare ulteriormente la situazione in cui vivono molti bambini, adolescenti e famiglie in Italia, accentuando le disuguaglianze. I dati dell’ISTAT per il 2022 mostrano come l‘impatto dell’inflazione sia stato più pesante per le famiglie meno abbienti, arrivando al 12,1%, cinque punti percentuali in più rispetto all’effetto sulle famiglie con maggiore capacità di spesa.

Le differenze di impatto tra i due gruppi di famiglie sono attribuibili all’andamento dei prezzi dell’energia, il cui effetto nel quarto trimestre del 2022 è aumentato dell’86,2% per le famiglie più povere e del 60,7% per quelle con maggiore capacità di spesa, le quali destinano una quota inferiore del loro bilancio a tali beni (meno della metà rispetto alle famiglie meno abbienti).

Come contrastare la povertà energetica?

Nel 2018 la Commissione Europea ha creato l’Osservatorio della Povertà Energetica per contrastare questa difficoltà in Europa. L’obiettivo è diffondere buone prassi sull’utilizzo dell’energia e supportare i governi nella transizione energetica tramite la piattaforma EPAH – Energy Poverty Advisory Hub. La Commissione ha inoltre presentato il pacchetto Energia pulita per tutti gli europei, che prevede misure come il sostegno al reddito e il potenziamento dell’efficienza energetica.

La lotta alla povertà energetica rappresenta uno degli obiettivi anche dell’Agenda 2030 dell’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite), che prevede una serie di azioni finalizzate ad assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia sicuri, sostenibili, moderni e convenienti.

L’Italia si sta impegnando a ridurre di un punto percentuale la povertà energetica entro il 2030 tramite il Piano Nazionale Energia e Clima (PNEC). La speranza è di scendere almeno al 7%. Tra le soluzioni individuate per contrastare la povertà energetica si segnalano:

  • misure per ridurre la spesa energetica delle famiglie, come bonus con sconti in bolletta, detrazioni fiscali e bonus per disagio fisico;
  • politiche per migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni, come agevolazioni fiscali e regolamenti. Il piano “Renovation Wave” della Commissione Europea, nell’ambito del Green Deal Europeo, va in questa direzione, puntando alla ristrutturazione degli edifici europei per una maggiore sostenibilità;
  • sussidi per le famiglie a basso reddito;
  • riorganizzazione delle abitudini di spesa energetica in casa e maggior affidamento alle fonti di energia rinnovabile, oltre all’utilizzo di dispositivi intelligenti per ridurre i consumi e monitorare i consumi energetici.