Pensione integrativa estera: quali tasse?

Se sua figlia risiede in Italia, il paese in cui è tassata la rendita derivante dal fondo pensione è l’Italia. Lo prevede la convenzione contro le doppie imposizioni fra Italia e Gran Bretagna, che all’articolo 18 prevede che le pensioni e le remunerazioni analoghe percepite da un soggetto residente in uno Stato contraente in relazione a un cessato impiego siano imponibili solo nello Stato di residenza del contribuente.

In relazione alla compilazione della dichiarazione dei redditi e al trattamento fiscale di questi versamenti, temo invece che non ci sia il diritto alla detrazione fiscale se il fondo per la pensione integrativa è britannico.

L’articolo 10 del Tuir (Testo unico delle imposte sui redditi) prevede che siano deducibili dal reddito i versamenti alle forme di previdenza integrativa, ma solo se il fondo è italiano, oppure appartiene a un paese UE, o ancora dello Spazio economico europeo. Se invece è italiano o di un paese Ue si può applicare la deduzione fiscale.

La Gran Bretagna, con la Brexit, è uscita dall’Unione europea e non ha parte dei paese SEE (spazio economico europeo). Di conseguenza, i versamenti a un fondo britannico non possano essere inseriti in dichiarazione come oneri deducibili.

In ogni caso, visto che ora sua figlia è tornata in Italia, continuando a lavorare per la stessa azienda, e i versamenti al fondo fanno parte di misure di welfare aziendale erogate da un’azienda basata in Italia, la situazione potrebbe essere più favorevole anche nel caso in cui il fondo sia inglese. Su questo aspetto specifico le conviene consultare un esperto al quale presentare tutti i dati specifici (contratto applicato, e via dicendo).

Le segnalo infine che può trovare indicazioni sulla tassazione delle rendite da fondi esteri in un documento di prassi dell’Agenzia delle Entrate, l’interpello 150/2020.

Risposta di Barbara Weisz