Per le famiglie che non riescono a pagare il mutuo a causa del caro prezzi, esistono precisi strumenti bancari che possono venire incontro al rialzo dei tassi: la portabilità del mutuo stesso presso un’altra banca, la sospensione delle rate prevista dal Fondo prima casa, la rinegoziazione agevolata da variabile a fisso introdotta dalla Manovra 2023.
A fare il punto è stato il direttore ABI (Associazione Banche Italiane) Giovanni Sabatini, in risposta all’appello della presidente della BCE (Banca centrale europea) Christine Lagarde, secondo cui «è molto probabile che aumenteranno i tassi di interesse di 50 punti base» nella riunione del 16 marzo.
Sabatini ha ricordato che «in Italia, più che in altri paesi europei, sono presenti strumenti per venire incontro alle necessità dei debitori in potenziali situazioni di difficoltà». A disposizione di chi ha acceso un mutuo a tasso variabile, e si ritrova quindi maggiormente esposto alla dinamica dei tassi, il direttore generale ABI ricorda:
- la portabilità dei mutui, «cioè la possibilità di surroga del mutuo senza costi per il mutuatario, che può quindi cambiare banca e tipologia di mutuo senza oneri aggiuntivi»;
- il Fondo di solidarietà prima casa (cosiddetto fondo Gasparrini), «che permette di sospendere il pagamento della rata del mutuo fino a 18 mesi in caso di eventi quali perdita posto di lavoro, cassa integrazione;
- la rinegoziazione prevista dalla Manovra 2023 (comma 233 legge 197/2022), che «ha introdotto l’obbligatorietà per la banca di convertire il mutuo da variabile a fisso in caso di richiesta del cliente» in caso di mutuo ipotecario fino a 200mila euro ed ISEE fino a 35mila euro;
- rinegoziazione ordinaria: «le banche possono sospendere e rinegoziare/allungare i mutui sulla base di rapporti bilaterali entro gli stringenti limiti delle regole europee di vigilanza.
Sul tema della rinegoziazione, sottolinea Sabatini, nelle attuali contingenze sarebbe necessario reintrodurre flessibilità regolamentari per evitare effetti prociclici, in particolare per quello che riguarda le vincolanti e eccessivamente rigide regole dell’autorità Bancaria Europea in materia di ristrutturazioni onerose».
Sull’imminente rialzo dei tassi, infine, in linea con quanto espresso dal Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, Sabatini si è detto a favore di un bilanciamento dei «due rischi che può correre la politica monetaria: fare troppo poco o fare troppo», ritenendo che «nelle attuali circostanze» occorra un «approccio cauto, basato su una attenta analisi dei dati e non troppo su modelli teorici che nelle attuali circostanze, fortemente dipendenti da fattori esogeni, potrebbero risultare non coerenti o addirittura controproducenti».