In un contesto di mercato che vede la domanda in progressivo calo, l’andamento dell’IT continua a registrare un andamento indipendente. Secondo le analisi compiute da NetConsulting infatti, un settore storicamente anticiclico rispetto al PIL si presenta particolare anche in questo periodo: «« difficile fare previsioni affidabili, ma possiamo cercare di imparare da quanto è successo in passato», afferma Giancarlo Capitani, CEO di NetConsulting.
«Nel breve e nel lungo periodo, fino al 2000 il settore ICT ha registrato una crescita, salvo crollare all’inizio del secolo e negli ultimi anni allinearsi per qualche tempo all’andamento generico».
Tra molti dubbi, affiora anche qualche certezza. Secondo Capitani infatti, nel prossimo anno il mercato IT registrerà comunque una crescita negativa. In particolare, le grandi aziende subiranno importanti riduzioni ai bilanci, soprattutto nel settore delle banche e delle telecomunicazioni.
Più articolato invece lo scenario che interessa le Pmi, chiamate ad affrontare una svolta cruciale: di fronte a una riduzione complessiva degli investimenti si contrappone infatti un aumento nelle quote destinate all’IT. Un atteggiamento solo all’apparenza contradditorio: «È la conseguenza di differenze di comportamento tra chi è abituato ad innovare e chi invece non lo fa», sottolinea Capitani. «Se le prime sono destinate a guadagnare quote di mercato, per le altre il rischio di sparire è concreto».
Diverse le motivazioni che dovrebbero indurre le Pmi a investire in tecnologia. Prima di tutto, la riduzione dei tempi legati a diverse attività manuali, migliore capacità decisionale e riduzione del time-to-market. In una parola: maggiore efficienza.
D’altra parte, la realtà fotografata da NetConsulting rivela una serie di difficoltà sia di ordine pratico (costi delle soluzioni, budget inadeguati) sia culturali (scarsa percezione del valore IT e bassa cultura da parte dei dirigenti).
Parola d’ordine: fare cultura
Se da una parte lo scenario attuale può indurre al pessimismo, dall’altra può rappresentare un enorme potenziale di vendita. Riuscire a inquadrare bene le esigenze delle Pmi e mettere a punto soluzioni su misura significa conquistare una quota importante del mercato italiano.
Sicura di essere già in possesso della soluzione adeguata, per Microsoft il problema si sposta su come educare le Piccole e Medie Imprese italiane ad affidarsi alla tecnologia e, soprattutto, convincerle per tempo che ormai in gioco c’è la sopravvivenza.
Destinazione Impres@ è la risposta messa a punto dalla filiale italiana della società.
In un Paese (l’unico dove l’utenza Internet è in calo, come rilevato da Eurostat) al ventisettesimo posto al mondo per diffusione di pc, la sfida non si presenta tra le più facili. «La tecnologia è un abilitatore di cui altre nazioni e rispettive imprese hanno già usufruito», afferma Luca Marinelli, direttore piccole e medie imprese e partner di Microsoft. «Una cultura di impresa può servire a formare le Pmi e questo è il momento giusto».
Quella che dal punto di vista più cinico può essere interpretata come volontà di difendere il proprio patrimonio (per ogni Pmi in meno, a Microsoft viene a mancare un potenziale cliente!), dal punto di vista dell’azienda viene quasi trasformata in una missione: «ci sentiamo responsabili di aiutare il Paese e le aziende che vi operano«, afferma Marinelli. »In Italia il motore dell’economia sono le Pmi e non possiamo permetterci il loro malfunzionamento».
Risorse e servizi all’insegna della condivisione
Nel concreto, Destinazione Impres@ racchiude un’offerta di servizi e risorse informative finalizzate a diffondere una maggiore cultura in materia di tecnologia. Un buona parte delle risorse sono messe a disposizione in modo gratuito attraverso l’apposito portale, dove tra l’altro Microsoft offre consulenza per l’accesso al credito e ai fondi pubblici ed europei, nonchè a quelli per la formazione e la collaborazione più in generale.
Quest’ultimo aspetto, in particolare, è stato sottolineato. L’obiettivo da una parte è quello di stringere maggiori rapporti tra imprese e Università e dall’altra aiutare a superare la ritrosia nel mettere in comune le conoscenze.
Dal canto suo Microsoft intende venire incontro alle Pmi anche sotto il profilo degli investimenti. Una parte importante di Destinazione Impres@ infatti, prevede agevolazioni per l’acquisto delle licenze.