Istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) il tavolo tecnico previsto dalla Legge di Bilancio 2023 finalizzato a individuare soluzioni concordate che consentano di limitare i costi delle transazioni elettroniche, in particolar modo i pagamenti digitali di importo contenuto effettuati tramite POS.
Allo studio ci sono tagli alle commissioni per spese fino a 30 euro a carico degli esercenti di attività di impresa, arti o professioni con ricavi e compensi relativi all’anno precedente non superiori a 400.000 euro.
In base a quanto previsto dalla Manovra 2023, se non si troverà un accordo su questo punto, i prestatori dei servizi di pagamento e i gestori dei circuiti saranno assoggettati ad una tassa straordinaria sugli incassi relativi a queste operazioni, da destinare poi a misure compensative per gli extra costi dei piccoli esercenti, che eventualmente potrebbe essere un credito d’imposta.
Ricordiamo che intanto, anche per il 2023, è valido il Bonus POS, ossia il credito d’imposta al 30% delle commissioni addebitate per le operazioni di pagamento effettuate mediante strumenti tracciabili da parte di consumatori privati. Si tratta dell’agevolazione prevista dall’articolo 22 del Decreto-legge n. 124/2019. La misura non prevede scadenza, pertanto le Partite IVA e le imprese con ricavi e compensi sotto i 400mila euro possono farne richiesta: il tax credit è poi utilizzabile in compensazione con Modello F24 (codice tributo 6916) dal mese successivo alla transazione.