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Canone RAI fuori bolletta dal 2024

di Teresa Barone

22 Febbraio 2023 09:00

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Dal 2024 il canone RAI non sarà più inserito nella fattura dell’energia elettrica: le anticipazioni del Ministro Giorgetti e le proposte di alternativa.

L’inserimento del canone RAI nella bolletta elettrica ha permesso di ottenere una notevole riduzione del tasso di evasione, che da una percentuale pari al 27% è sceso fino al 5%. Un  risultato a cui si aggiunge un aumento di utenti paganti, che ha raggiunto quota sette milioni.

Numeri che potrebbero cambiare dal 2024, quando non sarà più possibile rimandare le previsioni del PNRR e si dovrà tornare sulla stada che aveva tracciato il Governo Draghi, quando aveva annunciato l’uscita del canone RAI dalla bolletta in ottemperanza alle direttive europee, in base al quale non si può inserire nella fatturazione di un servizio anche quello per una voce di costo del tutto estranea, peraltro coinvolgeno nell’adempimento degli operatori privati.

Il Governo Meloni aveva invece fatto temporaneamente marcia indietro rispetto all’agenda Draghi, rimandando la questione. I tempi, però, adesso sembrano maturi.

Secondo quanto annunciato dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, infatti, il canone RAI non sarà più inserito nella bolletta elettrica a partire dal 2024, anno che vedrà l’introduzione di una nuova modalità di riscossione.

Quest’anno mi sono preso la responsabilità enorme, e ho preso un sacco di critiche chiaramente da tutti, perché siamo arrivati ed è rimasto in bolletta, se no saltava tutto, ma diventa chiaro che dalla bolletta il canone Rai dovrà uscire e quindi l’anno prossimo bisognerà trovare un altro strumento.

È lo stesso PNRR, come dicevamo, a prevedere che il Governo aumenti la trasparenza all’interno della bolletta elettrica ed elimini la voce relativa al canone RAI, ottemperando a quanto imposto dalla UE che ha sottolineato come integrare questo pagamento nella fattura elettrica rappresenti un onere improprio.

Il canone per la TV di Stato tornerà dunque ad essere gestito come una tassa autonoma e slegata dall’utenza a cui è istestato il servizio di fornitura elettrica. Il servizio RAI, lo ricordiamo, costa 90 euro all’anno, oggi fatturati nella misura di 9 euro al mese per 10 mensilità, addebitato – salvo richiesta di esenzione – nella bolletta dell’utenza elettrica residenziale.Per chi non paga, scatta la sanzione fino a 540 euro. I controlli sono effettuati a campione, in base ai dati noti al Fisco.

L’esonero dal canone RAI spetta per chi ha più di 75 anni con reddito fino a 8mila euro e senza conviventi con altro reddito (basta inviare la domanda una sola volta) oppure per chi non possiede l’apparecchio televisivo (da richiedersi ogni anno utilizzando il modello di “Dichiarazione sostitutiva relativa al canone di abbonamento alla televisione per uso privato“ e compilando il quadro A).

Alcune ipotesi alternative dello scorso anno sulla modalità di riscossione del canone RAI prevedevano il versamento dell’imposta tramite 730 (ossia in dichiarazione dei redditi), che a questo punto potrebbe anche divenire una delle voci della precompilata (permettendo sempre di esercitare il diritto all’esenzione). Non mancano neanche le proposte che vedono il Canone Rai riscosso a livello regionale, come già succede con le province autonome e le Regioni a statuto speciale. Nè le proposte di abolizione totale.