Decreto Carburanti, obbligo prezzi medi ma sanzioni ridotte

di Barbara Weisz

Pubblicato 21 Febbraio 2023
Aggiornato 10 Aprile 2024 07:16

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Nella legge di conversione del Decreto Carburanti resta l'obbligo di esporre i prezzi ma con sanzioni ridotte, confermati buoni benzina e bonus trasporti.

Resta l’obbligo per i benzinai di esporre i prezzi medi di riferimento oltre a quelli praticati ma, rispetto alle ipotesi contenute nel decreto del Governo, sono state ridotte le sanzioni per i gestori inadempimenti: sono le principali novità contenute nella legge di conversione del cosiddetto Decreto Carburanti. La Camera ha approvato la fiducia sul testo (con 174 sì e 107 no), che ora passa al Senato, dove non si prevedono ulteriori modifiche.

Fra le misure di rilievo, c’è anche la proroga del bonus trasporti per redditi fino a 20mila euro. Vediamo tutto.

Le nuove regole per benzinai

Le misure contro il caro carburanti sono contenute nell‘articolo 1 del decreto (dl 5/2023). La più dibattuta (e criticata) riguarda i nuovi obblighi di esposizione dei prezzi.

E’ previsto che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy pubblichi ogni settimana (con cadenza più ravvicinata se intervengono variazioni) sul proprio portale la media dei prezzi medi praticati dai benzinai (separatamente, il prezzo medio regionale praticato sulla rete stradale e quello medio nazionale sulla rete autostradale), mentre i gestori avranno l’obbligo di esporli «con adeguata evidenza».

Quindi, diventano due gli obblighi dei gestori: esporre il prezzo di vendita praticato e quello medio. Non sono dunque soddisfatti i benzinai, che avevano già scioperato contro il decreto e ora stanno valutando ulteriori iniziative. Per l’entrata in vigore di questa misura bisogna comunque attendere un decreto attuativo del MIMIT, previsto entro 15 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione.

Un’ulteriore strumento informativo sarà rappresentato da una app, scaricabile gratuitamente, messa a punto dallo stesso Ministero, che fornirà sia i prezzi medi sia quelli praticati dai singoli benzinai.

Le sanzioni per inadempienti

Il secondo punto riguarda le sanzioni: la violazione degli obblighi di comunicazione comporta una multa da 200 a 2mila euro (rileva il fatturato per la quantificazione precisa). Il testo del decreto attualmente in vigore prevede sanzioni più alte, da 500 a 6mila euro. Dopo quattro violazioni nell’arco di 60 giorni, può scattare la sospensione dell’attività fino a 30 giorni. I controlli vengono fatti dalla guardia di finanza. Il 50% delle entrate che derivano da queste sanzioni viene speso per potenziare l’infrastruttura informativa di rilevazione dei prezzi.

Reazioni dalla categoria

Le categorie non sono soddisfatte delle misure finali: FIGISC/ANISA Confcommercio, «assieme ai propri gestori della rete stradale ed autostradale, esprime il più vivo disappunto» per le misure, con particolare riferimento ai nuovi obblighi di cartellonistica, che sottopongono la categoria «ad ulteriori controlli e sanzioni». E valuta ulteriori iniziative di protesta nei confronti del Governo.

Altre misure nel DL Carburanti

Per quanto riguarda le altre misure importanti della legge:

  • rafforzamento dei poteri del Garante (Mr. Prezzi);
  • conferma dei buoni benzina da 200 euro esentasse ai dipendenti;
  • accisa ridotta sul gasolio commerciale dal 1° aprile al 31 agosto 2023 per il trasporto su autobus turistici di categoria Euro 6;
  • proroga del bonus trasporti fino a 60 euro per l’abbonamento ai mezzi pubblici o al trasporto ferroviario per persone con reddito 2022 fino a 20mila euro.