Volendo riscattare un periodo di lavoro in part-time, le settimane che non sono utili per la misura – avendo avuto una retribuzione non idonea a coprire le 52 settimane – sono comunque utili al diritto?
Il periodo di lavoro part-time è utile sia ai fini del diritto sia per la misura della pensione.
Se il tempo parziale è almeno al 50%, e se i versamenti contributivi sono pari almeno al minimale annuo previsto dalla propria cassa di previdenza, l’anno si considera per intero (nel senso che un anno di lavoro a tempo parziale in questo caso corrisponde a un anno di contributi validi per la pensione, indipendentemente dal fatto che l’orario di lavoro sia ridotto).
Se invece i contributi versati sono inferiori al minimale di versamento previsto, come spiega l’INPS, «verrà riconosciuto un numero di contributi pari al rapporto fra l’imponibile retributivo annuo e il minimale settimanale pensionistico vigente nello stesso anno, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 7, comma 2, decreto-legge 463/1983». In pratica, ai fini del diritto, le viene riconosciuto il periodo corrispondente ai contributi versati.
La regola sopra esposta vale per tutte le tipologie di part-time (orizzontale, verticale o ciclico) nel privato, mentre le regole nel pubblico sono diverse: il part-time è sempre valido interamente per il diritto a pensione.
Il lavoro a tempo parziale è valido anche per la misura della pensione, ossia per l’importo dell’assegno finale: in questo caso, ovviamente, rilevano solo i contributi versati, che sono più bassi rispetto a quelli di chi lavora in full-time e di conseguenza incideranno in misura meno rilevante sulla quantificazione dell’assegno.
Lei parla infine di domanda di riscatto, che nel caso del part-time consente di integrare i versamenti contributivi. Tenga presente che il riscatto è un’operazione onerosa, quindi ne verifichi la convenienza sulla base del costo dell’onere.
Le ricordo infine che per integrare i versamenti contributivi i lavoratori in part-time possono anche chiedere di versare la contribuzione volontaria, ma solo entro i 12 mesi successivi alla scadenza ordinaria per l’invio della certificazione.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz