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In scadenza il 28 febbraio 2023 la presentazione del Modello Redditi tardivo 2022, per il periodo d’imposta 2021: la trasmissione entro tale data equivale ad un invio conforme alle regole, così come una dichiarazione presentata nei termini (30 novembre 2022).
Per omessa presentazione della dichiarazione dei redditi è prevista una sanzione amministrativa dal 120% al 240% delle imposte dovute (con un minimo di euro 250) e, se non sono dovute imposte, da euro 250 a euro 1.000 euro (sanzioni aumentate fino al doppio per i soggetti obbligati alla tenuta di scritture contabili).
La dichiarazione tardiva si può comunque entro 90 giorni dalla scadenza del termine ordinario (come previsto dal DPR 322/1998 ex art. 2, comma 7), con scadenza nel 2023 ricadente il 28 febbraio.
Tuttavia, per usufruire dell’agevolazione, è necessario mettersi in regola anche tramite ravvedimento operoso versando, entro la stessa data, la sanzione ridotta (250 euro ridotta 25 euro) pari a 1/10, utilizzando il codice tributo 8911. Diversamente, scattano gli interessi (al 5%) e la sanzione per omesso versamento (al 3,75% per il primo acconto e per il saldo, all’1,67% per il secondo o unico acconto).
La dichiarazione tardiva, peraltro, rientra anche nella tregua fiscale, per la quale è previsto il ravvedimento speciale (di cui ai commi da 174 a 178 della Legge n. 197/2022) istituito dalla Legge di Bilancio 2023.