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Cancellazione cartelle: effetti sulla pensione

di Anna Fabi

10 Marzo 2023 11:44

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Lo stralcio cartelle fa perdere anni di contributi per la pensione ad autonomi e professionisti: proposte compensative per ovviare al danno previdenziale.

Lo stralcio cartelle fino a mille euro, previsto in automatico per tutte le gestioni INPS, rischia di penalizzare i lavoratori autonomi in particolare del settore Agricoltura, perché da una parte viene loro condonato un debito, dall’altra si perdono contributi utili per la pensione. La questione interessa anche gli iscritti AGO Artigiani e Commercianti, liberi professionisti in Gestione Separata e collaboratori per la quota posta a carico dei committenti.

Lo stralcio previsto dalla Tregua fiscale in Legge di Bilancio non permette al contribuente di impedire che i debiti vengano cancellati, a meno di non pagarli prima del loro condono, previsto il 30 aprile 2023.

Stralcio automatico: pensione più povera

In questi giorni si è riacceso il dibattito su questo effetto collaterale della sanatoria, che aveva rilevato già nelle scorse settimane Nicola Antonio Sichetti, presidente Caf – Cia (Centri di assistenza fiscale – Confederazione italiana agricoltori) in riferimento è al condono dei debiti contributivi di importo residuo fino a mille euro al 1° gennaio 2023, riferiti a cartelle 2000-giugno 2015,  applicabile anche a chi versa i contributi alla gestione INPS dei coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali.

«Nel recente passato, un provvedimento del tutto similare, contenuto nell’articolo 4 del Decreto Legge 23 ottobre 218, n. 119, ha messo in crisi tanti lavoratori autonomi ed in particolare quelli del comparto agricolo», rileva Sichetti. Questi lavoratori «si vedranno stralciare automaticamente il debito e con esso, altrettanto automaticamente, uno o più anni di contributi. Lo stesso problema si è posto anche per chi aveva in corso una rateizzazione del debito: le rate rimaste da pagare sono state stralciate e quei coltivatori diretti o IAP hanno perso anni di contributi».

In sintesi, lo stralcio automatico provoca un danno a queste categorie professionali perchè i contributi di questi lavoratori autonomi non sono frazionabili: anche se la differenza ammonta a pochi euro rispetto al dovuto, si perde un intero anno. «In moltissimi casi poi, al momento della liquidazione della pensione, l’INPS non intercetta immediatamente il problema, per cui prima la liquida e poi la recupera».

Alternative per salvare le pensioni

Due le soluzioni proposte:

  • rendere lo stralcio volontario, magari solo per queste categorie di lavoratori autonomi.
  • permettere il recupero dei contributi pregressi, con una sorta di autorizzazione ai contributi volontari in relazione agli importi stralciati, anche in relazione agli importi stralciati con la precedente pace fiscale del 2018.

La Direzione Generale Entrate INPS ha intanto fatto il punto sulle conseguenze previdenziali dello stralcio dei debiti contributivi con informativa n.31 del 7 marzo.