La mia cedola del BTP Italia 2030 IT0005496994 da giugno a dicembre 2022, per un investimento di 40mila euro, è stata pari a 2.500 euro (1,6% annuo rivalutato con inflazione). In base al prospetto, con la prossima cedola in caso di deflazione il titolo pagherebbe solo l’interesse garantito dell’1,60%, ma cosa succederà con l’eventuale variazione in calo o aumento dell’inflazione?
I BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) sono titoli di Stato a medio-lungo termine, con cedola pagata semestralmente. Il BTP Italia ha in particolare il vantaggio di essere indicizzato all’inflazione ma protetto dalla deflazione.
Come lei giustamente rileva, in caso di deflazione sostanzialmente paga solo la cedola, che per il titolo a cui lei si riferisce è pari all’1,6% (BTP Italia 2030 IT0005496994).
L’attuale scenario, però, non è di deflazione ma di alta inflazione, per cui la prossima cedola sarà calcolata come ultima che ha percepito, moltiplicando il tasso cedolare annuo per il capitale rivalutato.
Quindi, anche se l’inflazione sale nel tempo, aumenta anche il rendimento semestrale, ossia l’importo della successiva cedola. Se invece l’inflazione scende, l’importo si riduce.
In parole semplici, se l’inflazione salirà ancora allora la sua prossima cedola sarà più alta dei 2500 euro percepiti con l’ultima incassata, se invece l’indice dei prezzi al consumo dovesse scendere, allora anche la sua prossima cedola sarà di importo inferiore rispetto ai 2500 euro di dicembre, calcolata in base al capitale rivalutato al momento e moltiplicato per il tasso fisso.
Per questo si dice che il BTP Italia è “indicizzato all’inflazione” (il suo rendimento varia a seconda dell’andamento dell’inflazione) ed è “protetto dalla deflazione” (non si può mai andare sotto il rendimento minimo garantito dal tasso annuo).
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz