Come viene tassato lo Smart Working in Europa? Quali integrazioni stipensiali o benefit prevedono Stato e aziende per i lavoratori agili? Un recente studio promosso dalla banca online N26 mette a confronto proprio le agevolazioni fiscali messi in atto nelle diverse nazioni europee.
Come funziona in Italia
Per quanto riguarda l’Italia, le opzioni per sostenere i lavoratori in Smart Working sono sostanzialmente tre, con i datori di lavoro che possono modificare apposite sezioni nei contratti dei dipendenti, agevolando un rimborso:
- i datori di lavoro possono acquistare direttamente le attrezzature hardware necessarie e i materiali da ufficio;
- i contributi sono concordati individualmente;
- i lavoratori ricevono rimborsi sulle spese lavorative sostenute.
Smart Working in Europa: rimborsi e benefit
Il Paese che presenta condizioni più convenienti è il Belgio, dove i datori di lavoro riconoscono al lavoro da casa un’integrazione allo stipendio esentasse pari ad una cifra di 142,95 euro al mese, per un totale annuo di 1.715,40 euro. I dipendenti possono ottenere i rimborsi più proficui anche solo lavorando da casa un solo giorno intero alla settimana.
In Irlanda, invece, i datori di lavoro possono garantire una somma forfettaria giornaliera esente da tasse di 3,20 euro aggiunta allo stipendio, mentre i tassi giornalieri della Germania sono pari a 5 euro ma il limite annuale è di 600 euro. In Francia la cifra annuale è di 580 euro, mentre nei Paesi Bassi per 230 giorni lavorativi è di 460 euro). Grecia e Austria si caratterizzano per un importo annuale rispettivamente di 336 e di 300 euro.
Sebbene lo Stato in Italia non abbia stabilito una normativa per il rimborso delle imposte degli impiegati “agili”, i datori di lavoro possono compensare i dipendenti per alcuni costi sostenuti lavorando da casa. Oltre all’Italia, restano senza rimborsi spese solo Portogallo e Polonia.
Rimborsi fiscali a confronto
Qui di seguito una tabella con i rimborsi fiscali per i lavoratori da casa.