Tratto dallo speciale:

Caro benzina: Governo in allerta, controlli al via

di Anna Fabi

9 Gennaio 2023 18:15

logo PMI+ logo PMI+
Sale il prezzo di benzina e gasolio dopo lo stop agli conti sulle accise ma è alta l'attenzione sui rischi di speculazione: controlli e misure allo studio.

I prezzi del petrolio sono in calo ma quelli della benzina in Italia stanno stranamente salendo. E’ vero che dal 1° gennaio sono terminati gli sconti sulle accise ma si accendono i riflettori sul rischio di speculazioni, in particolare in autostrada e nelle isole.

Il Governo assicura monitoraggio costante, mentre sono in corso indagini della Guardia di Finanza ed un’inchiesta da parte della Procura di Roma.

Cari prezzi: a quanto va la benzina

Partiamo dall’andamento dei prezzi di benzina e gasolio. I dati di Staffetta Quotidiana:

  • benzina: self service a 1,82 euro al litro, servito a 1,96 euro;
  • gasolio: self service a 1,88 euro/litro, servito a quota 2,02 euro.

C’è stato un lieve ribasso rispetto a giorni precedenti, ma i prezzi restano alti dopo i rincari di inizio anno. Il problema è che ci sono forti oscillazioni del prezzo su base geografica. Il Codacons segnala una serie di anomalie a riguardo (dati aggiornati al 7 gennaio).

  • Autostrade: il diesel in modalità servito sfiora i 2,5 euro al litro, sulla A1 la benzina self service arriva a 2,392 euro, sulla A4 Brescia-Padova benzina a 2,384 euro/litro, diesel 2,449 euro/litro (dati 7 gennaio).
  • Isole: a La Maddalena, in Sardegna, benzina a 2,087 euro al litro, gasolio a 2,229 euro. A Ischia, benzina a 2,054 euro, diesel a 2,104 euro.

La denuncia dei consumatori

Il presidente Codacons, Carlo Rienzi, ritiene che l’entità degli aumenti non sia giustificata «dall’andamento delle quotazioni petrolifere».

Al netto dell’aumento delle accise deciso dal Governo – che non ha prorogato lo sconto di 18,3 centesimi – «l’incremento dei prezzi registrato negli ultimi giorni presso i distributori di tutta Italia sembra non rispondere all’andamento delle quotazioni petrolifere: prendendo in esame solo le ultime settimane, si scopre che il Brent in due mesi ha subito un deprezzamento del -25,5%, passando dai 99 dollari al barile del 7 novembre 2022 agli attuali 73,7 dollari.

Situazione analoga per il Wti, che passa dai 92,5 dollari al barile di novembre ai 78,6 dollari di oggi (-15%). Anche rispetto al 30 dicembre 2022, ultimo giorno di rilevazioni per l’anno passato, quando il petrolio chiuse a 80,26 dollari al barile, le quotazioni sono in calo del -8,2%».

La reazioni dei benzinai

La Fegica, associazione di categoria dei distributori, difende invece le scelte dei propri iscritti, parlando di «caccia alle streghe». L’associazione imprenditoriale sottolinea che i gestori hanno un margine di 3 centesimi al litro e un prezzo fissato dalle compagnie, e hanno stringenti obblighi di comunicazione sui prezzi applicati.

Le misure allo studio

«Contro la veloce risalita del prezzo dei carburanti abbiamo coordinato una duplice azione per stroncare la speculazione», segnala il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Nel dettaglio, è stato allertato Mister Prezzi (Garante per la sorveglianza dei prezzi) per un «costante monitoraggio in collaborazione con la Guardia di finanza», e per la prossima settimana è stata fissata una riunione con le associazioni dei consumatori «per confrontarci sugli strumenti più idonei». Rienzi annuncia l’intenzione di chiedere al Governo di riformare Mister Prezzi, figura finora rivelatasi fallimentare, attribuendo compiti e funzioni di tale organismo alle associazioni dei consumatori». L’associaizone ha presentato intanto un esposto a 104 Procure di tutta Italia e alla Guardia di Finanza, chiedendo di indagare sui prezzi di benzina e gasolio allo scopo di accertare eventuali speculazioni o rialzi ingiustificati dei listini.