Perché quotarsi in Borsa: vantaggi, costi e incentivi per le aziende

di Alessandra Caparello

Pubblicato 4 Agosto 2023
Aggiornato 12 Ottobre 2023 11:33

Per un'impresa, la quotazione in Borsa su un mercato regolamentato rappresenta una grande opportunità da valutare bene: vantaggi e costi sul piatto.

Passaggio chiave nella vita di un’azienda è rappresentato dalla quotazione in Borsa o comunque su un mercato regolamentato che rappresenta un’opportunità, innescando un circolo virtuoso che spinge l’azienda a crescere e migliorarsi continuamente.

La valutazione di questo percorso comporta a monte un’analisi degli indubbi vantaggi, che però passa anche dall’analisi dei costi, che tuttavia sono compensati da specifici incentivi.

Vediamo tutto.

Perché quotarsi in Borsa

Come ricordano Assolombarda e Borsa Italiana in una guida dedicata proprio alle IPO (Initial Public Offering) delle imprese, l’accesso al mercato dei capitali tramite quotazione permette di accedere a scenari competitivi complessi che richiedono visione strategica, piani industriali solidi e importanti capitali per realizzarli.

Dal punto di vista tecnico, la quotazione è il processo attraverso il quale una società, per raccogliere capitale di rischio, offre al pubblico le proprie azioni su un mercato regolamentato. Obiettivo finale, ottenere le risorse per realizzare progetti e investimenti capaci di raggiungere nuove soglie di efficienza e nuovi mercati.

I vantaggi della quotazione

Secondo Borsa Italiana, la quotazione è una scelta strategica che produce numerosi vantaggi:

  • ampliare e diversificare le fonti finanziarie, anche ai fini dell’espansione in termini di nuovi investimenti e acquisizioni;
  • rafforzare le capacità di leadership accrescendo la visibilità e il prestigio dell’azienda anche a livello internazionale;
  • espandere la rete di relazioni aziendali;
  • accrescere lo standing creditizio nei confronti di finanziatori e fornitori;
  • ottenere una valutazione di mercato che permetta di conoscere in ogni momento il valore della società per agevolare successive offerte sul mercato;
  • rendere trasparenti gli obiettivi e visibili i risultati del management.

Quanto costa quotarsi in Borsa

Come ricorda sempre Borsa Italiana, i costi per l’ammissione al mercato di Borsa e il collocamento dei titoli possono stimarsi indicativamente, per una società italiana di medie dimensioni, in circa il 5% del controvalore complessivo dell’offerta, e comprendono:

  • commissione di sottoscrizione e collocamento dovuta allo sponsor/coordinatore globale e membri del consorzio di collocamento
  • altri costi per consulenti legali, di comunicazione e revisori, spese di marketing e road-show, stampa e diffusione prospetto, contributi Consob, ecc.
  • corrispettivo di prima quotazione dovuto a Borsa Italiana, pari a € 75 per ogni € 500.000 di capitalizzazione, calcolata sul prezzo di offerta e con riferimento al capitale sociale attestato successivamente all’offerta.

Ma non costa solo il debutto, occorre pagare anche per la successiva permanenza sul mercato. A tal proposito Borsa richiede inoltre un corrispettivo semestrale pari a € 11 per ogni € 500.000 di capitalizzazione, calcolata sulla media del semestre precedente (con un minimo di € 6.500 semestrali e un massimo di € 250.000 semestrali).