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Manovra: rilievi UE su fisco, stralcio e contanti

di Barbara Weisz

14 Dicembre 2022 17:30

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Legge di Bilancio in linea con le raccomandazioni UE sui conti pubblici ma non sul fisco: critiche su stralcio cartelle, POS, contanti e pensioni.

Legge di Bilancio 2023 promossa dalla Commissione UE su conti pubblici e misure contro il caro energia ma con rilievi su alcuni punti specifici, in primis le misure fiscali.

Bruxelles sottolinea come l’Italia non sia riuscita a portare a termine la riforma fiscale ed esprime critiche sulla marcia indietro relativa ai pagamenti digitali.  Vediamo tutto.

Il parere UE sulla Manovra 2023

Si tratta, come sottolinea il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, di un’opinione complessivamente positiva. Il giudizio complessivo sulla manovra non lascia dubbi:

La Commissione ritiene che il documento programmatico di bilancio dell’Italia sia in linea con gli orientamenti di bilancio contenuti nella raccomandazione del Consiglio del 12 luglio 2022.

«Nei saldi, la proposta di legge rispetta quelle che erano le raccomandazioni del Consiglio Europeo del mese di luglio: in sostanza di tenere sotto controllo la spesa corrente in un periodo come questo caratterizzato da alta inflazione. E quindi la raccomandazione di prudenza è stata recepita dal governo. Noi sottolineiamo la positività degli impegni di spesa per gli investimenti, legati alla transizione verde, all’innovazione tecnologica».

Anche quest’ultimo è un elemento contenuto nel parere di Bruxelles. «La crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale è in linea con la raccomandazione del Consiglio. Nel 2023 l’Italia prevede di finanziare ulteriori investimenti mediante il dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell’UE e di preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale. Prevede di finanziare investimenti pubblici per le transizioni verde e digitale e per la sicurezza energetica».

Le misure contro il caro energia

Come detto, sono considerate positive anche le misure contro il caro energia. Qui, ci sono anche delle raccomandazioni, relative all’esigenza di concentrarsi maggiormente sul sostegno alle famiglie più vulnerabili e alle imprese più esposte.

Le misure contenute in Manovra (il riferimento è alle proroghe degli sconti in bolletta e dei crediti d’imposta imprese previsti per il primo trimestre 2023) «per la metà circa non sembrano mirate al sostegno di famiglie o imprese vulnerabili e per la maggior parte non preservano completamente il segnale di prezzo per ridurre la domanda di energia e accrescere l’efficienza energetica».

In ogni caso, nelle conclusioni, l’esecutivo comunitario mette l’accento sulla prontezza dell’intervento contro il caro energia e sulla sua adeguatezza: «L’Italia – si legge – ha rapidamente disposto misure in materia di energia nell’ambito della risposta emergenziale agli eccezionali rincari energetici».

I rilievi si riferiscono probabilmente al rischio di impatto sui conti pubblici di ulteriori misure che potrebbero essere necessarie nel corso dell’anno, e che andranno quindi maggiormente calibrati. E’ un Consiglio che la Commissione rivolge in realtà a tutti gli Stati membri.

I rilievi sulla Legge di Bilancio

E passiamo ai punti considerati più critici. In primo luogo, la riforma fiscale. Il 12 luglio 2022 il Consiglio aveva «raccomandato all’Italia di adottare e attuare adeguatamente la legge delega sulla riforma fiscale per ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e aumentare l’efficienza del sistema, in particolare mediante una revisione delle aliquote d’imposta marginali effettive, l’allineamento dei valori catastali ai valori di mercato correnti, la razionalizzazione e la riduzione delle spese fiscali, anche per l’IVA».

Il disegno di legge delega predisposto dal Governo Draghi «delineava i principi fondamentali di una riforma generale del sistema fiscale prevedendo varie modifiche strutturali», che vengono elencate nel parere. La fine anticipata della legislatura ha però bloccato il cammino della riforma fiscale. E ora «il documento programmatico di bilancio comprende misure che non sono conformi a passate raccomandazioni specifiche per paese». Le raccomandazioni all’Italia era le seguenti:

  • contrastare l’evasione fiscale, in particolare nella forma dell’omessa fatturazione;
  • potenziare i pagamenti elettronici obbligatori, anche mediante un abbassamento dei limiti legali per i pagamenti in contanti;
  • attuare pienamente le passate riforme pensionistiche al fine di ridurre il peso delle pensioni nella spesa pubblica.

Le misure fiscali non conformi alle Raccomandazioni UE

Ecco quali sono, secondo Bruxelles, le misure in Manovra che non rispettano queste raccomandazioni:

  • innalzamento del massimale delle operazioni in contanti a 5mila euro, dagli attuali 2mila euro;
  • il provvedimento equivalente a un condono fiscale, che consente la cancellazione dei debiti fiscali pregressi fino a mille euro relativi al periodo 2000-2015 (è lo stralcio automatico delle cartelle esattoriali fino a mille euro);
  • possibilità di rifiutare il pagamento elettronico di importi inferiori a 60 euro senza incorrere in sanzioni;
  • rinnovo 2023 dei regimi di accesso anticipato alla pensione in scadenza a fine 2022, con inasprimento dei criteri di età.

Per il resto, «nel complesso la valutazione dell’impatto sui conti pubblici delle misure di politica di bilancio effettuata dalla Commissione coincide sostanzialmente con quella effettuata dal governo».

La reazione del Governo

La premier, Giorgia Meloni, esprime soddisfazione per «il giudizio espresso dalla Commissione Europea sulla Legge di Bilancio. Una valutazione positiva che conferma la bontà del lavoro del Governo italiano, sottolinea la solidità della manovra economica e ribadisce la visione di sviluppo e crescita che la orienta. In questa direzione continueremo a lavorare nell’interesse dei cittadini italiani, delle famiglie e delle imprese». «Grande soddisfazione» anche da parte del ministro Giorgetti, che a sua volta assicura: serietà e responsabilità «continueranno a essere alla base di ogni nostra decisione».

Come prosegue l’iter della Manovra

Il parere UE è importante perchè mette al riparo l’Italia da eventuali procedure d’infrazione legate alla solidità dei conti pubblici. Ricordiamo brevemente che nel frattempo prosegue l’iter parlamentare della Manovra: il testo è attualmente in commissione Bilancio alla Camera, dove inizia la fase di voto sugli emendamenti presentati, il calendario prevede l’arrivo in Aula il 20 dicembre, per l’approvazione entro il 23.

Poi, fra Natale e Capodanno, la manovra verrà discussa al Senato, per l’approvazione definitiva e l’entrata in vigore il primo gennaio. In considerazione dei tempi strettissimi, le uniche modifiche saranno apportate in commissione alla Camera, i successivi passaggi procederanno probabilmente blindati da voto di fiducia.