Stop agli aumenti unilaterali delle bollette di luce e gas comunicati dopo il 10 agosto: con sette nuovi provvedimenti, che si aggiungono ai precedenti quattro già emanati, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AgCM) ha sospeso fino al 30 aprile 2023 le clausole contrattuali e le comunicazioni con cui i fornitori hanno incrementato le tariffe, in violazione delle norme contro il caro energia contenute nel decreto Aiuti bis.
Gli aumenti hanno già riguardato finora oltre due milioni e mezzo di utenti, mentre per altri 5 milioni stavano per scattare: in tutto, 7 milioni 546mila 963 fra consumatori, condomini e microimprese destinatari delle comunicazioni sulla variazione contrattuale.
Le nuove sette aziende che hanno ricevuto il provvedimento cautelare sono Acea, A2A, Enel, Eni, Edison, Engie, e Hera. L’Authority ha chiesto loro di sospendere l’applicazione delle nuove condizioni economiche, mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto e di comunicare all’Autorità le misure che adotteranno al riguardo. Entro sette giorni, le imprese potranno difendersi e l’Autorità potrà confermare o meno i provvedimenti cautelari, che seguono quelli già previsti nelle scorse settimane nei confronti di Iren, Dolomiti, E.On e Iberdrola.
In generale, l’attività istruttoria ha riguardato in tutto 25 imprese. Di queste, circa la metà ha rispettato le norme contro il caro energia non alzando le tariffe dopo il 10 agosto, o revocando gli aumenti. Il motivo per cui gli aumenti sono stati bloccati dal Garante è che il 10 agosto è entrato in vigore il decreto Aiuti bis (articolo 3 del decreto Legge 115/2022), in base al quale:
fino al 30 aprile 2023 è sospesa l’efficacia di ogni eventuale clausola contrattuale che consente all’impresa fornitrice di energia elettrica e gas naturale di modificare unilateralmente le condizioni generali di contratto relative alla definizione del prezzo ancorché sia contrattualmente riconosciuto il diritto di recesso alla controparte. Fino alla medesima data sono inefficaci i preavvisi comunicati per le suddette finalità prima della data di entrata in vigore del presente decreto, salvo che le modifiche contrattuali si siano già perfezionate.
Il decreto Aiuti bis vieta dunque di applicare aumenti unilaterali dal 10 agosto 2022 al 30 aprile 2023, di conseguenza il Garante è intervenuto con specifici provvedimenti per bloccare le società che avevano invece previsto variazioni delle tariffe in questo periodo, anche in seguito ai molteplici richiami dei consumatori stessi.