Le domande di rimborso – relative alla sentenza n. 209/2022 della Corte Costituzionale che ritiene illegittimo l’articolo 13, comma 2, quarto periodo, del decreto-legge n. 201/2011 – vanno inoltrate al comune di residenza e/o all’agenzia delle entrate con qualche procura particolare o semplicemente con una richiesta via PEC o Raccomandata?
Premesso che su questo punto non ci sono al momento indicazioni ufficiali, la via ordinaria per chiedere il rimborso IMU è di norma la presentazione della domanda al Comune nel quale si trova l’immobile, e al quale di conseguenza è stata pagata la tassa.
Per conoscere la procedura precisa basta andare sul portale dell’amministrazione di appartenenza: in genere sono indicate tutte le regole e ci sono anche i moduli da compilare.
Non si può escludere, dopo la sentenza della Corte Costituzionale, che in realtà vengano previste modalità specifiche per chiedere tale rimborso: prevedibilmente, infatti saranno davvero molte le domande inoltrate, visto che per anni è stato applicato un tributo dichiarato alla fine illegittimo, e quindi le amministrazione potrebbero prevedere una procedura specifica, anche solo per velocizzare le pratiche. In mancanza di nuove indicazioni, tuttavia, si può utilizzare la normale procedura di richiesta di rimborso IMU.
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Attenzione: le ricordo che la domanda di rimborso va presentata entro cinque anni dal versamento della tassa, che però in questo caso si dovrebbero calcolare a partire dalla sentenza, depositata il 13 ottobre 2022. Anche su questo punto mancano tuttavia indicazioni ufficiali: non è chiaro se tutti i contribuenti possano fare decorrere i cinque anni dalla sentenza per i termini di prescrizione oppure se, nel caso in cui il pagamento sia più recente, continui a valere la data dello stesso.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz