Come ha dimostrato il successo del BTP Valore, tra gli strumenti di investimento preferiti dai risparmiatori italiani primeggiano i Titoli di Stato. Il Ministero del Tesoro ne dispone regolarmente l’emissione sul mercato interno, articolati in sei categorie, che possono essere sottoscritte da investitori privati e istituzionali. Tra questi i BTP (Buoni del Tesoro Poliennali), obbligazioni a medio-lungo termine con reddito fisso e cedola semestrale.
Nelle ultime settimane i loro rendimenti sono però nettamente diminuiti, dopo i picchi degli scorsi mesi che avevano attrattato migliaia di piccoli risparmiatori. In questo articolo vediamo cosa sta succedendo e spieghiamo come seguirne l’andamento, in tempo reale e quello storico.
Come funziona la quotazione dei BTP
I BTP vengono collocati con un meccanismo di asta (mercato primario) e poi vengono scambiati, fino alla scadenza, sul mercato secondario. In Borsa Italiana, il mercato secondario dei titoli di Stato è il MOT, accessibile anche ai piccoli risparmiatori per acquisti con taglio minimo di mille euro; gli investitori istituzionali possono invece comprare o vendere i BTP anche sull’ExtraMOT, il sistema multilaterale di negoziazione (MTF) di Piazza Affari, dove l’importo minimo negoziabile è pari a 2 milioni di euro.
I BTP sono offerti tramite asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa. È previsto un meccanismo di esclusione delle domande speculative. Tale meccanismo è indicato dettagliatamente in ciascun decreto d’emissione.
Lo stesso decreto stabilisce i termini del collocamento supplementare, riservato agli Specialisti in Titoli di Stato, tecnicamente configurato come una tranche successiva. La percentuale riservata agli Specialisti è pari al 30% dell’importo assegnato nell’asta ordinaria per la prima tranche e del 15% per le tranche successive.
Possono accedere a tale collocamento supplementare solo gli Specialisti che abbiano partecipato all’asta appena conclusa. L’importo di ognuna delle 5 richieste che il singolo intermediario può effettuare non può essere inferiore a 500mila euro. I prezzi offerti dagli operatori partecipanti all’asta possono variare di un centesimo di euro o multipli di tale cifra.
Come seguire l’andamento dei BTP
Come riporta Borsa Italiana, il rendimento dei BTP deriva in parte dal flusso cedolare e in parte dalla differenza tra il prezzo di sottoscrizione (se il titolo è stato acquistato in asta: in questo caso di parla di “scarto d’emissione”) o di acquisto (se acquistato sul mercato secondario), e il valore nominale (pari a 100) che viene rimborsato alla scadenza.
Le cedole sono predeterminate al momento dell’emissione in misura fissa e pagate posticipatamente con cadenza semestrale: sono pertanto costanti per tutta la vita del titolo.
=> BTP Italia: come calcolare la cedola semestrale
Andamento BTP attuale e storico
L’andamento storico dei BTP emessi fino al 2000 è disponibile sul sito del Ministero del Tesoro.
L’andamento dei titoli in tempo reale si segue sui siti specializzati, come ad esempio quello di Borsa Italiana. Ecco nel dettaglio alcuni dei più importanti BTP.
- BTP 2037: con cedola 0,95% (ISIN: IT0005433195), si tratta di un bond della durata residua di quasi 16 anni (scadenza 2037), che presenta anche un doppio premio fedeltà legato all’andamento del Pil italiano.
- BTP 2051: è un titolo di Stato con scadenza quasi trentennale, emesso nell’autunno del 2020, con scadenza nel 2051. La cedola semestrale prevede per l’investitore una remunerazione periodica dell’1,70% lordo, mentre il rendimento lordo alla scadenza è arrivato fino al 3,62%. Il BTP trentennale con scadenza 1 settembre 2051 paga cedole annuali dell’1,70%, pagate due volte l’anno. Il primo coupon pari allo 0,85% è stato pagato in data 1 marzo 2021, mentre l’ultimo sarà pagato nel marzo 2051, a fronte di una scadenza fissata per l’1 settembre 2051.
- BTP 2067: fu il primo bond ad essere emesso dal Tesoro con una scadenza di 50 anni, la più lunga fino ad allora. Era l’autunno del 2016 e sbarcava sul mercato sovrano italiano il BTP 1 marzo 2067 (ISIN: IT0005217390), ribattezzato “Matusalemme” per via della sua elevata durata.
- BTP 2072: ha scadenza di 5 anni più longeva del BTP 2067, il primo “Matusalemme” d’Italia, e appena debuttò prezzò appena sotto la pari (99,467 centesimi) e con cedola lorda annua del 2,15%, nettamente più bassa del 2,80% dell’altro bond a 50 anni.
L’andamento storico dei Titoli di Stato può essere visionato utilizzando le tabelle del Ministero del Tesoro, per tutte le tipologie di titolo.
Rndimenti BTP oggi e previsioni future
Dopo aver superato il 5% di rendimento, il titolo decennale è sceso fino a 4,3% per poi assestarsi sul 4,4%.
In generale, il calo degli obbligazionari occidentali è dovuta alle aspettative sui tassi di interesse: i mercati si attendono che BCE e FED non alzino il costo del denaro per un certo periodo, sulla scia di quanto avvenuto nell’ultimo mese. In Italia ha inciso anche il giudizio positivo di Moody’s.
Il vantaggio dei titoli di Stato è infatti rappresentato dalla loro solidità, con unico rischio legato all’insolvenza del Paese che li ha emessi: se il debito pubblico è ritenuto più solido, aumenta il prezzo del titolo e cala il rendimento.
Per lo stesso motivo, è difficile che abbiamo nell’immediato futuro alti rendimenti. E fra l’altro, nel momento in cui possono fornire rendimenti alti, sono anche più rischiosi. Come tutte le obbligazioni, dunque, i Titoli di Stato hanno come rischio per l’investitore quello legato al fallimento dell’emittente e alla conseguente impossibilità di rimborso, in questo caso per insolvenza dello Stato.
Ad ogni modo, per i prossimi mesi si stima minore volatilità e tendimenti stabili.
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Prospettive di investimento in BOT e BTP
Considerati strumenti d’investimento interessanti, i BTP Italia sono titoli di Stato pensati per proteggere chi li sottoscrive dall’inflazione. Ogni 6 mesi, oltre alla cedola annuale, si paga anche la differenza dovuta all’inflazione che è stata registrata in quei 6 mesi per rivalutare il capitale dall’inflazione maturata. Il vantaggio è che il denaro investito si rivaluta con l’aumento dei prezzi, meccanismo che ne garantisce il capitale.
Di contro però bisogna tenere in considerazione che per offrire un maggiore rendimento, il BTP Italia deve essere tenuto fino a scadenza quindi non conviene toccarlo per un certo lasso di tempo.
Il rischio da non sottovalutare riguardo le obbligazioni legate all’inflazione è l’alta volatilità, per questo il consiglio principe da dare quando si tratta di investire, anche nei BTP, è diversificare il proprio portafoglio.