Il fine settimana ha portato consiglio: degli oltre 3mila emendamenti alla Manovra 2023 inizialmente presentati dalle forze parlamentari ne sono rimasti circa 450, discussi in commissione Bilancio da giovedì 15 dicembre. Né si escludono ulteriori scremature visti i tempi sono strettissimi visto che l’approdo a Palazzo Madama è previsto dopo la pausa natalizia, ma a Montecitorio il tempo deve essere comunque licenziato per tempo.
Il testo emendato dalla commissione dovrebbe arrivare in Aula alla Camera entro il 20 dicembre, con voto di fiducia o senza ulteriori interventi così da consentire un passaggio veloce in Senato.
Correttivi alla Manovra
Dei 450 emendamenti presentati, 250 proposte sono dell’opposizione e 200 possibili correttivi segnalati dalle forze di maggioranza. Fra i temi caldi: l’ulteriore innalzamento delle pensioni minime (si parla di 600 euro), una proroga per il Superbonus al 110%, meno paletti sull’Opzione Donna, slittamento dello smart working semplificato per determinate categorie (fragili e genitori con figli fino a 14 anni), decontribuzione per le nuove assunzioni al Sud, esonero sanzioni per pagamenti senza POS (attualmente fissato dal ddl di Bilancio a 60 euro).
Il nodo fondamentale è tuttavia la mancanza dei tempi tecnici per una discussione ampia: se non si approva la manovra entro fine anno, scatterebbe l’esercizio provvisorio.
Un’ipotesi che toglierebbe margini di azione sui conti pubblici, impendendo di attuare politiche economiche e, vista la situazione contingente, e la necessità di contrastare la crisi energetica e il caro prezzi stimolando al contempo l’economia, lo scenario – anche solo per pochi mesi è da evitare. Anche in considerazione dell’impatto che avrebbe sui mercati, e di conseguenza sul costo del debito.
Calendario 2023 per la Legge di Bilancio
Va detto che la disponibilità di tutte le forze parlamentari a limitare gli emendamenti fa pensare alla volontà condivisa di arrivare all’approvazione della Finanziaria 2023 nei tempi previsti. Il calendario più probabile resta il seguente:
- 14 dicembre: parere della commissione UU sulla manovra italiana;
- 15 dicembre: avvio voto emendamenti in commissione Bilancio alla Camera;
- 20 dicembre: arrivo testo in Aula a Montecitorio;
- 22 dicembre: data ultima per licenziare il testo alla Camera;
- 27- 28 dicembre: arrivo Manovra arriva in Senato, per approvazione lampo entro fine anno.
Come si vede, di fatto le uniche modifiche saranno decise in commissione alla Camera, quindi il passaggio parlamentare fondamentale è quello previsto dal 15 al 20 dicembre.
Ricordiamo che il motivo di queste tempistiche eccezionalmente compresse è rappresentato dal sovrapporsi delle scadenze di inizio legislatura con la sessione di Bilancio: il Governo Meloni si è insediato il 23 ottobre (data entro la quale normalmente è già stato approvato in CdM il ddl di Bilancio), e ha poi approvato la Manovra il 22 novembre. Il testo è arrivato alla Camera il 29 novembre e l’iter in commissione è iniziato il primo dicembre.