Ho pagato l’acconto IMU sulla mia abitazione di residenza in quanto mio marito risiede in altro comune. Ora, con la nuova sentenza, tornano ad essere esenti entrambe le abitazioni ed avrò diritto a chiedere il rimborso di quanto versato. Chiedo però se la Dichiarazione IMU, che dovrei presentare entro giugno 2023, è ancora necessaria. Nel caso, seguirà poi altra dichiarazione di modifica?
Innanzitutto, la ringrazio per la domanda che è molto interessante, perché affronta il tema degli adempimenti che eventualmente si rendono necessari dopo la sentenza della Corte Costituzionale che torna ad esentare dall’IMU la prima casa dei coniugi con residenze diverse.
Oltre a non pagare il saldo di dicembre (visto che nel frattempo è intervenuta la sentenza della Corte), chi aveva versato la prima rata di giugno può effettivamente chiedere il rimborso. Ma potrebbe sorgere il dubbio sulla Dichiarazione IMU relativa alle “variazioni“.
Ebbene, premesso che per avere certezze, bisogna attendere eventuali indicazioni specifiche dell’Agenzia delle Entrate, non sembrano esserci i presupposti perchè si renda necessaria anche una nuova Dichiarazione IMU da presentare nel 2023 nel caso in cui l’unico cambiamento sia la nuova esenzione.
La dichiarazione, infatti, va presentata esclusivamente nel caso in cui ci siano variazioni legate al fabbricato o al suo possesso, rispetto a quanto già comunicato in passato. L’obbligo, si legge nelle istruzioni alla compilazione:
sorge solo nei casi in cui sono intervenute variazioni rispetto a quanto risulta dalle dichiarazioni già presentate, nonché nei casi in cui si sono verificate variazioni che non sono, comunque, conoscibili dal comune.
Ad esempio, bisogna effettuare questo adempimento se l’immobile ha diritto a nuove riduzioni d’imposta perchè dichiarato inagibile oppure nel caso in cui venga concesso in comodato d’uso (i casi possono essere molteplici), o ancora nel caso in cui ci siano modifiche catastali che non sono presenti nella banca dati del Comune (che quindi non le conosce).
Nel caso da lei esposto non si è verificata nessuna di queste condizioni. La sentenza della Corte rende inapplicabile la restrizione che imponeva il pagamento dell’IMU sulla prima casa del coniuge residente in un’altra abitazione (indipendentemente da dove si trova, quindi anche se non è in un altro Comune), comportando sostanzialmente una variazione normativa. E’ un fatto noto ai Comuni, di conseguenza non pare necessario ripresentare la dichiarazione IMU.
In altri termini, non ci sono stati cambiamenti relativi al vostro immobile ma una variazione legislativa che riguarda tutti i contribuenti che pagano l’IMU.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz