Le modifiche al Superbonus introdotte con il Dl Aiuti-quater penalizzano le imprese: la denuncia è unanime tra operatori del settore, ben sintetizzata da quella di Anima Confindustria, che individua i punti critici dei correttivi ed avanza una serie di richieste di intervento, in linea con le altre realtà operanti nella filiera.
L’emergenza è ben nota: la riduzione dell’aliquota ed il brevissimo periodo transitorio concesso per rientrare nella norma originaria stanno mettendo a rischio i lavori già programmati e appaltati. Senza contare che non è stato previsto uno strumento capace di sbloccare davvero la cessione dei crediti, ancora incagliati nei cassetti fiscali delle imprese.
«La filiera e i cittadini stessi – spiega Alberto Montanini, vicepresidente di Anima Confindustria – sono preoccupati dall’improvviso abbassamento dell’aliquota al 90% per i condomini, che modifica l’orizzonte temporale certo e condiviso sul quale imprese e beneficiari hanno basato le proprie decisioni e i propri investimenti».
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Tra i correttivi proposti, c’è quello di estendere il requisito ISEE per il Superbonus villette (unifamiliari) e di prorogare la deroga per la CILAS e la delibera assembleare nei condomini fino al 31 dicembre 2022. La stessa richiesta è stata avanzata anche da CNA (Confederazione nazionale artigianato).
Ancora, si propone un Testo unico degli incentivi per l’edilizia volto a semplificarne la disciplina.
C’è anche ci pensa in grande e propone anche di estendere la platea del Superbonus (anche ridotto) agli edifici industriali, artigianali, commerciali e alle strutture alberghiere (Conflavoro Pmi).
Dunque, riflettori puntati sull’iter di conversione in legge del Decreto Aiuti quater, che potrebbe accogliere in parte le istanze degli operatori della filiera del Superbonus e intervenire allentando alcuni dei rigidi paletti imposti. Possibile, in particolare, il riordino della disciplina in materia di bonus edilizi, anche in ottica di sburocratizzazione.
Superbonus a parte, sulle agevolazioni fiscali in materia edilizia ci sono ulteriori istanze, come quelle avanzate dalla Rete Professioni Tecniche in audizione in Commissione Bilancio in Senato: la richiesta è quella di rendere i bonus edilizi strutturali e definitivi, senza continui cambiamenti che penalizzano chi investe e si ritrova a metà lavori con nuove regole.