Aperto il 31 gennaio 2023 il secondo sportello dedicato agli Accordi per l’Innovazione, le agevolazioni destinate alle imprese di qualsiasi dimensione che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane, servizi all’industria o attività di ricerca.
Grazie allo sblocco di 500 milioni di euro a valere sul Fondo nazionale complementare al PNRR, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy finanziare nuovi progetti di ricerca e sviluppo volti a rendere le imprese più innovative.
Accordi Innovazione: sportello II
Il nuovo sportello si caratterizza per alcune novità relative ai criteri di accesso alle agevolazioni:
- divieto per un soggetto proponente di presentare più istanze in qualità di mono proponente o di soggetto capofila di un partenariato;
- ammissione in istruttoria delle domande non in ordine cronologico ma in base alla posizione assunta nell’ambito di una specifica graduatoria di merito (che terrà conto degli aspetti economico-finanziari dei soggetti proponenti e dell’impatto del progetto), qualora le risorse finanziarie disponibili non consentano l’accoglimento di tutte le domande presentate nello stesso giorno.
Le agevolazioni sono concesse in forma del contributo diretto alla spesa (fino al 50% dei costi ammissibili di ricerca industriale e al 25% dei costi ammissibili di sviluppo sperimentale) e, eventualmente, del finanziamento agevolato (nel limite del 20% del totale dei costi ammissibili di progetto).
E’ possibile procedere con la compilazione della domanda di accesso alle agevolazioni attraverso il sito del Mediocredito centrale in qualità di soggetto attuatore. Un soggetto proponente può presentare una sola domanda di agevolazione come singolo proponente o capofila di un progetto congiunto.
Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di qualsiasi dimensione, con due bilanci approvati, che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane o di servizi all’industria. Le proponenti possono presentare progetti anche in forma congiunta fino a un massimo di cinque soggetti, compresi organismi di ricerca e, limitatamente alle linee di intervento “Sistemi alimentari”, “Sistemi di bioinnovazione nella bioeconomia dell’Unione” e “Sistemi circolari”, anche le imprese agricole.