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Tregua fiscale: rottamazione, stralcio e sconti per morosi ed evasori

di Barbara Weisz

Pubblicato 22 Novembre 2022
Aggiornato 24 Novembre 2022 16:02

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Condono cartelle entro il 2015 fino a mille euro, rottamazione tasse non pagate fino al 2021, anche per evasori: in Legge di Bilancio la tregua fiscale.

Come previsto, la tregua fiscale è ad ampio raggio. «Abbiamo coperto tutto lo spazio del rapporto fiscale, dalle dichiarazioni alle cartelle» ha infatti spiegato il viceministro all’Economia, Maurizio Leo in conferenza stampa di presentazione della Manovra 2023.

Il capitolo riguarda cartelle esattoriali, tasse non pagate e anche contenziosi già avviati. Ogni singola situazione è declinata fornendo la possibilità di sanare il debito senza sconti sulla somma originariamente dovuta ma con sanzioni ridotte.

Vediamo con precisione quali sono i termini della tregua fiscale.

Tregua fiscale

Innanzitutto, c’è una misura che riguarda chi ha regolarmente presentato la dichiarazione dei redditi e ha esposto correttamente le proprie entrate, ma poi non ha pagato le tasse. In questo caso, viene previsto un meccanismo di ravvedimento operoso, che consente di sanare il debito pagandolo a rate, con una sanzione ridotta.

Mancati versamenti

La misura si applica a tutte le dichiarazioni dei redditi fino al 2021, quindi è esclusa quella del 2022, anche perchè non si è ancora conclusa la stagione dichiarativa.

Prevede che si paghi per intero l’imposta dovuta con la possibilità di effettuare una rateazione quinquennale. E’ una misura che consente di sanare gli eventuali debiti fiscali delle ultime dichiarazioni, anche se non sono ancora stati oggetto di cartelle esattoriali o accertamenti:

  • senza sanzioni né interessi per chi non ha versato le ultime tasse,
  • con sanzione del 3% sui debiti del biennio 2019-2020.

Pace fiscale

Poi, ci sono la rottamazione e lo stralcio delle cartelle esattoriali.

Su quest’ultimo fronte, come anticipato nei giorni scorsi, verranno automaticamente eliminate tutte le cartelle fino a mille euro consegnate all’agente della riscossione entro il 2015. Il contribuente non deve presentare alcuna domanda di adesione, sarà l’Agenzia delle Entrate a procedere direttamente. Quando sarà noto il testo ufficiale della manovra (si prevede che il dibattito parlamentare inizi entro fine settimana) si conoscerà con precisione la data in cui il Fisco effettuerà l’operazione.

Per le cartelle di importo superiore ai mille euro, invece, c’è una rottamazione. Si paga interamente la somma dovuta, senza però le sanzioni e gli interessi, e si può dilazionare il pagamento in cinque anni. Questa rottamazione dovrebbe valere per le cartelle affidate all’agente della riscossione fino al 30 giugno 2022.

Omesse dichiarazioni

Infine, le misure per chi invece ha evaso le tasse, quindi non le ha dichiarate, oppure ha ricevuto avvisi di accertamento o ha aperto un contenzioso.

Chi ha presentato la dichiarazione ma non ha segnalato tutti i redditi, può sanare la situazione pagando una sanzione del 5% e dilazionando in pagamento in due anni. Il meccanismo è simile a quello applicato ai semplici morosi, ma le sanzioni sono più alte e la rateizzazione prevista meno vantaggiosa.

Se invece sono già intervenuti verbali o avvisi di accertamento, è previsto il pagamento di una sanzione del 5 per cento con rateazione spalmata su cinque anni.

La ratio che ha ispirato queste norme, ha spiegato il viceministro Leo, è la seguente: in Italia, abbiamo un carico sanzionatorio fuori linea rispetto sia all’Unione Europea sia alla media internazionale. «Il nostro sistema sanzionatorio va dal 120 al 220 per cento, negli altri paesi si ferma al 60%». In pratica, il Governo ha l’obiettivo di fare emergere gettito perso abbassando il carico delle sanzioni e prevedendo la possibilità di rateazione. Sono anche previsti meccanismi di compliance che consentono forme di conciliazione con il Fisco.