Le pensioni dei professionisti in Albo seguono regole differenti rispetto a quelle INPS. Per gli Avvocati è la Cassa Forense a calcolare la pensione, che ha subito una revisione importante con l’introduzione di un sistema di calcolo contributivo puro. La riforma pensioni avvocati ha preso il via per i nuovi iscritti dal 2024.
Vediamo dunque come andare a calcolare la pensione netta di un avvocato, così da capire meglio quale sarà effettivamente il suo potere di acquisto quando si ritirerà dal mondo del lavoro.
Come funziona la pensione degli avvocati?
La pensione degli avvocati viene erogata dalla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense (CNPAF) al lordo delle tasse dovute. Il calcolo dell’assegno, per gli iscritti fino al 2023, si compone di due quote:
- quota di base: calcolata con criterio retributivo;
- quota modulare: calcolata con metodo contributivo.
=> Calcolo Pensione Avvocati
Il montante contributivo individuale calcolato sulla base dei contributi versati annualmente viene rivalutato alla fine di ogni anno ad un tasso annuo di capitalizzazione pari al 90% della variazione media quinquennale del tasso di rendimento netto del patrimonio investito dalla Cassa in tale periodo, con un valore minimo dell’1,5% garantito da un fondo di riserva di rischio alimentato dal rimanente 10% del rendimento non attribuito all’iscritto.
Per visualizzare il proprio estratto conto contributivo, gli avvocati possono accedere alla propria Area Riservata sul sito dell’ente, visualizzando sia la propria situazione in modo riepilogativo (somme dovute e versate a titolo contributivo per ogni anno di iscrizione) che in modo più dettagliato (scomposizione delle somme dovute e versate relative all’anno selezionato).
=> Riforma Cassa Forense: Pensione Avvocati con il contributivo
Come viene tassata la pensione degli avvocati?
Per calcolare la pensione netta di un avvocato bisogna tenere conto della tassazione IRPEF applicabile, un po’ come avviene per lo stipendio.
Gli scaglioni IRPEF sono validi per la generalità delle pensioni degli avvocati, ma per calcolare la pensione netta in maniera più precisa, oltre alle imposte, bisogna tenere conto delle possibili detrazioni fiscali alle quali si ha diritto. A differenza delle imposte IRPEF, le detrazioni fiscali si applicano in modo diversificato a seconda ceh si tratti di redditi da lavoro dipendente o da pensione.
Per quanto riguarda i pensionati:
- fino a 8.500 euro di reddito da pensione (no tax area) spettano fino a 1.955 euro di detrazione IRPEF (e non meno di 713 euro);
- tra 8.500 e 28.000 euro spetta una detrazione pari al rapporto tra 700+(1.955-700)*(28.000-reddito) e (28.000-8.500);
- tra 28.000 e 50.000 euro spetta una somma pari a 700 euro moltiplicati per (50.000-reddito)/50.000-28.000);
- oltre i 50.000 non spettano detrazioni.
Per i redditi da pensione compresi fra 25mila e 29mila euro, c’è una detrazione aumentata di 50 euro. La detrazione spettante deve essere rapportata ai giorni in cui spetta il diritto alla pensione nell’anno e non è cumulabile con le altre detrazioni sui redditi.
In più, anche gli avvocati in pensione hanno diritto a portare in detrazione le spese previste dalla normativa vigente (es. Bonus Ristrutturazioni, Ecobonus e così via).