Se accedo all’APE Sociale a 63 anni con 39 di contributi, rientrando nella categoria dei caregiver, l’importo della pensione sarà lo stesso di quello che avrei con la pensione di vecchiaia a 67 anni o con 42 anni di contributi?
L’importo dell’APE Sociale viene calcolato in base ai contributi versati fino al momento della richiesta e comunque non può superare i 1500 euro. Chi aspetta di maturare il requisito pieno per la pensione di vecchiaia a 67 anni, o quello per la pensione anticipata con 42 anni e dieci mesi di contributi, gode di un calcolo effettuato sulla base di tutti i versamenti previdenziali.
Il vantaggio dell’APE non è dunque legato alla misura quanto alla decorrenza della pensione, che per categorie di lavoratori che vi rientrano (nel suo caso i caregiver familiari, con i requisiti contributivi richiesti) scatta in anticipo di alcuni anni. Con il nostro simulatore può confrontare le varie opzioni, per verificare la prima data utile per andare in pensione, a seconda della formula prescelta:
=> Calcolo data di pensione online
Tendenzialmente, più si aspetta e maggiore sarà l’importo dell’assegno, anche per via dei coefficienti di trasformazione applicati alla fascia di età in cui ci si pensiona (si applicano quelli in vigore nell’anno di uscita).
In termini economici, dunque, per calcolare la convenienza o meno dell’APE Sociale, rispetto alla prestazione che si matura con i requisiti ordinari Fornero, può utilizzare il simulatore INPS online, che le consente di effettuare una stima relativamente precisa dell’importo della pensione che maturerà. Sempre a partire dalla formula scelta (quelle ordinarie non hanno penalizzazioni, quelle particolari possono prevederle, come ad esempio il tetto massimo dell’APE a carico dello Stato).
Tenga infine presente che l’APE è un trattamento di accompagnamento alla pensione: al compimento dei 67 anni decade e si matura il diritto alla pensione di vecchiaia piena, calcolata senza nessuna penalizzazione, calcolata su tutti i contributi versati.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz
