Oltre al tetto di reddito per la flat tax potrebbe salire anche l’aliquota sulla quota di fatturato aggiuntiva: sono le ultime indiscrezioni che trapelano sulla Manovra economica 2023.
Si tratta di uno dei capitoli più caldi della Legge di Bilancio 2023, essendo un intervento che va finanziato e che pertanto deve fare i conti con il nodo risorse. Sulle diverse ipotesi in campo la prudenza è d’obbligo, trattandosi ancora di proposte e ipotesi, ma nel frattempo si cominciano a delineare i contorni della riforma di cui sarà oggetto il regime fiscale agevolato delle Partite IVA, allo scopo di estendere la platea dei beneficiari della tassa piatta.
Ad oggi, il regime agevolato prevede un aliquota sostitutiva del 15% per ricavi e compensi annui delle Partite IVA con tetto massimo di 65mila euro di fatturato, calcolato in base a specifici coefficienti per attività.
Dal 2023 il Governo intende ampliare la platea; i programmi elettorali prevedevano un tetto a 100mila euro che però sembra difficilmente praticabile nell’attuale contesto macroeconomico. Il sottosegretario all’Economia Federico Freni nei giorni scorsi ha ipotizzato un innalzamento della soglia a 85mila euro, mentre il collega allo Sviluppo economico, Massimo Bitonci, introduce un secondo elemento: l’aliquota maggiorata al 20% per la quota extra soglia (tra 65mila e 85mila):
Le nuove soglie potrebbero attrarre oltre 250mila nuove Partite IVA, con questa seconda fase si potrebbe arrivare a ricomprendere il 50% di quelle complessive.
Come detto, le certezze si avranno solo con la presentazione della Legge di Bilancio, che il Governo sta mettendo a punto dopo aver approvato la NaDEF programmatica. Lo schema di Legge è atteso nella seconda metà del mese.