Pensione anticipata Fornero: cosa cambia nel 2023?

Risposta di Barbara Weisz

Pubblicato 11 Novembre 2022
Aggiornato 14:03

Giovanni chiede:

Considerando l’eventuale intervento del governo sulle pensioni, volevo sapere se nel 2023 si potrà andare in pensione comunque con 42 anni e 10 mesi indipendentemente dagli anni anagrafici.

Le attuali ipotesi allo studio, in vista della Legge di Bilancio 2023, non impattano in alcun modo sulle requisiti della Legge Fornero che regolano l’accesso alla pensione di vecchiaia standard e alla pensione anticipata ordinaria: si tratta di norme strutturali, sempre valide, a differenza delle formule temporanee di flessibilità in uscita, in scadenza a fine anno.

Stesso discorso per le pensioni agevolate dei lavoratori precoci e per quella degli addetti a mansioni usuranti: queste tutele sono strutturali e dunque non saranno toccate.

Nell’immediato, dunque, il Governo sta studiando proroghe e modifiche di flessibilità in uscita che dal 1° gennaio 2023 consentano di uscire dal mondo del lavoro anche senza aspettare di aver maturato i requisiti pieni della Legge Fornero, fornendo soltanto uno strumento in più (in linea con quanto sta avvenendo negli ultimi anni).

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Questo, per evitare il cosiddetto scalone, che si determinerebbe se da un giorno all’altro venissero meno le formule di flessibilità in uscita che permettono di andare in pensione 4-5 anni prima (a determinate condizioni), rispetto alla pensione anticipata ordinaria, che richiede oggi 42 anni e 1o mesi di contributi versati agli uomini ed un anno in meno alle donne.

  • La Manovra economica 2023 interverrà dunque sulle opzioni temporanee come Opzione Donna, Quota 102 e APE Sociale, decidendone la proroga o la rimodulazione.
  • La Riforma Pensioni 2023-2024, invece, interverrà in maniera più organica sul sistema previdenziale, ma toccando altri aspetti, ad esempio le tutele per giovani con carriere discontinue e forme di incentivazione alla previdenza complementare.

Per cui, tornando alla sua domanda, la pensione anticipata con 42 anni e dieci mesi di contributi non è in discussione e continuerà ad essere prevista anche nel 2023, con le attuali regole.

Peraltro, senza applicare gli scatti legati alle aspettative di vita, che sono bloccati fino al 31 dicembre 2026.

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Risposta di Barbara Weisz