Con la prossima Legge di Bilancio 2023 è in arrivo una nuova pace fiscale accompagnata da dilazioni di pagamento per i decaduti dalla definizione agevolata. Sui dettagli tecnici non ci sono ancora certezze ma solo anticipazioni politiche, che comunque delineano una serie di elementi chiave: si prevede un mix di interventi, con la possibilità di mettersi in regola pagando aliquote scontate (Saldo e stralcio) oppure eliminando interessi e sanzioni (Rottamazione) a seconda dell’entità del debito.
Il Governo ha annunciato la Manovra entro la seconda metà di novembre: a quel punto si avranno maggiori certezze rispetto alle ipotesi attuali sugli strumenti per agevolare il pagamento delle cartelle esattoriali pendenti, ancora suscettibili di ampi cambiamenti in base alle disponibilità finanziarie ma soprattutto agli orientamenti politici.
Vediamo nel frattempo cosa trapela dalle indiscrezioni.
Ipotesi condono cartelle di minore importo
Innanzitutto, non si esclude che ci sia una prima sforbiciata “d’ufficio” ai debiti dei contribuenti, con un condono cartelle almeno fino a mille euro (se non di più). Una cancellazione come quella già prevista in occasione della Rottamazione-bis: il Fisco potrebbe annullare automaticamente i debiti di piccola entità iscritti a ruolo in un preciso arco temporale (fissato per legge) senza che il contribuente in debito presenti richiesta.
La pace fiscale del 2019 aveva previsto questa operazione per le cartelle 2000-2010; potrebbe dunque essere prevista una “fase 2” per i debiti successi al 2010 fino ad una scadenza prestabilita.
Nuovo Saldo e stralcio
Con maggiori certezze si prepara un nuovo Saldo e stralcio, operazione che consente di sanare il debito pagandone solo una parte, in tempi stabiliti. Si ipotizza di includervi le cartelle fino a 2.500/3.000 euro pagando il 20% del dovuto, eventualmente (ma non è certo) con un requisito di reddito per beneficiarne.
SI ipotizza di aprire questa opzione includendovi i decaduti della Rottamazione-ter, che per importi maggiori alla soglia stabilita potrebbero pagare l’imposta maggiorata del 5% al posto delle sanzioni rateizzando in 5/10 anni.
Rottamazione-quater
Si tratta di un cavallo di battaglia elettorale, da tempo richiesto e inseguito: la Rottamazione–quater per le cartelle di importo più alto, per le quali non si esclude – oltre all’azzeramento di interessi e sanzioni – anche uno sconto sull’imposta originariamente dovuta.
Riapertura Rottamazione-ter
Infine, si dovrebbero riaprire i termini per la Rottamazione-ter, ammettendovi i contribuenti che avevano aderito ma poi erano decaduti.
Altre misure fiscali
Ci sono anche altre ipotesi che potrebbero trovare spazio nel capitolo fiscale della Legge di Bilancio 2023: una sanatoria per le cartelle non notificate ma già affidati all’agente della riscossione; un nuovo intervento di emersione tipo voluntary disclosure, sulla falsariga di quelli del passato.
Per quanto riguarda le tempistiche, sono ormai relativamente strette, il provvedimento di pace fiscale deve rientrare nella Legge di Bilancio, che il Governo ha annunciato di voler presentare nella seconda metà di novembre. Non è ancora stato chiarito se il provvedimento di pace fiscale sarà in manovra, o se invece verrà inserito in un decreto fiscale collegato, con entrata in vigore immediata.