Partite le missive dell’Agenzia delle Entrate alle Partite IVA per le quali l’incrocio informatizzato dei dati ha evidenziato scostamenti tra dichiarazioni fiscali e fatture emesse.
Le comunicazioni sono indirizzate al domicilio digitale del contribuente o, in mancanza di questo recapito, sono inviate per posta ordinaria. Stessi canali per richiedere anche tramite intermediario) eventuali informazioni aggiuntive o segnalare elementi non noti al Fisco per motivare le anomalie IVA, che in questo caso sono quelle riferite al 2019.
La stessa comunicazione è comunque consultabile online, nel Cassetto fiscale del contribuente, nonché nell’apposita sezione del portale Fatture e Corrispettivi.
I contribuenti possono visionare online le anomalie riscontrate e provvedere a mettersi in regola seguendo le il ravvedimento operoso. In particolare, si potrà rimediare alla violazione con il ravvedimento e la sanzione ridotta anche se già constatata o con ispezioni e controlli già comunicati, a meno che non si tratti di atti di liquidazione, accertamento, applicazione di sanzione o con contestuale comunicazione di irregolarità.
Il ravvedimento è infatti utilizzabile anche per irregolarità dovute a frodi fiscali come le fatture inesistenti, purché si proceda prima che siano notificati atti di liquidazione o di accertamento (si veda la circolare 11/2022 dell’Agenzia delle entrate, che armonizza le novità degli ultimi anni in materia di regolarizzazione dei anomalie e dei reati fiscali e tributari).
Tutte le istruzioni del caso sono contenute nel provvedimento direttoriale a firma Ruffini, datato 4 novembre 2022.