Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che ridefinisce molte delle attribuzioni dei ministeri, tra cui spicca quello di riferimento per le PMI italiane.
Il ministero dello sviluppo economico è diventato infatti “Ministero delle imprese e del Made in Italy”, acquisendo competenze in materia di promozione e valorizzazione dell’italianità nel Paese e nel mondo.
Cosa cambia in concreto? Il cambio di nome (da MiSE a MIMIT) sottende un cambio di strategia: il focus del Governo Meloni per questo dicastero è quello di definire nuove formule di valorizzazione, tutela e promozione in Italia delle produzioni italiane, in sinergia con altri ministeri chiave, come quello del Turismo ma anche quello dell’Agricoltura e della sovranità alimentare.
Per il Ministro Adolfo Urso si tratta di un cambio di rotta immediato:
Si realizza un Sistema Italia che aiuta in maniera organica e compiuta le imprese nella loro attività in Italia e nel mondo.
Un nuovo comitato interministeriale per il Made in Italy nel mondo (CIMIM) avrà il compito di coordinare le strategie di internazionalizzazione per le imprese italiane: tramite ICE, SIMEST e SACE, è previsto un maggiore coinvolgimento del MIMIT per le linee di indirizzo.
Le iniziative sono concrete e immediate. Il Ministro Urso, ad esempio, ha già annunciato misure compensative per le imprese maggiormente colpite dall’attuale crisi internazionale. Il Comitato può infatti individuare meccanismi di salvaguardia e incentivazione di settori produttivi nazionali particolarmente colpiti dall’imposizione di “nuovi dazi, regimi sanzionatori e ostacoli tariffari e non tariffari sui mercati internazionali”.
Altra novità è la co-presidenza del Comitato Interministeriale per la transizione ecologica (CITE): le riunioni per elaborare strategie energetiche di politica industriale saranno presiedute dal MIMIT.
Una ulteriore nuova struttura opererà a supporto dei diritti delle imprese e dei loro investimenti, ad esempio con il compito di snellire la burocrazia raccogliendo segnalazioni e svolgendo istruttorie.
Non solo: opererà per individuare soluzioni procedurali capaci di superare i ritardi, porre un freno alle lungaggini delle amministrazioni, anche a pena di provvedere con poteri sostitutivi a risolvere le inerzie delle Amministrazioni Centrali nei procedimenti relativi a investimenti rilevanti per il sistema produttivo nazionale (almeno 25 milioni di euro aventi ricadute occupazionali significative); a tale scopo è previsto una riduzione del valore soglia ( da 50 a 25 mln) degli investimenti oltre cui può essere richiesto tale esercizio dei poteri (art. 30, comma 1 del dl n. 50/2022).