L’INPS fa il punto sui casi particolari nei quali il Bonus 200 euro in busta paga ai dipendenti era dovuto a luglio ma che non è stato erogato per errata interpretazione dei requisiti da parte dei datori di lavoro, fornendo alcuni casi esemplificativi e indicando, gestione per gestione, modalità e tempi per la regolarizzazione.
Bonus 200 euro nei casi particolari
In particolare, si chiarische che l’indennità una tantum spettava anche laddove la retribuzione di luglio risultava azzerata pereventi tutelati da ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro (CIGO/CIGS, Assegno di integrazione salariale garantito dal FIS o dai Fondi di solidarietà, CISOA) o congedi.
In più, aggiunge adesso l’INPS, il bonus spettava anche a chi si trovava in aspettativa sindacale, per i professionisti sanitari in sospensione per mancato obbligo vaccinale Covid e, comunque, per tutti i casi di aspettativa o congedo comunque denominati e previsti dai CCNL di settore.
L’indennità spettava anche in relazione a contratti iniziati prima del 24 giugno 2022, laddove i lavoratori non abbiano in concreto beneficiato dell’esonero dello 0,8% in virtù di un abbattimento totale della contribuzione datoriale e di quella a carico del lavoratore.
Da ultimo, si specifica che il diritto resta valido anche nei casi di tardiva dichiarazione resa dal parte del lavoratore
Come mettersi in regola
Nelle ipotesi in cui i datori di lavoro non avessero erogato l’indennità di 200 euro con la retribuzione di luglio 2022, nonostante il diritto dei lavoratori a percepirla (per i casi sopra esposti ma non solo) è possibile provvedere tramite flusso regolarizzativo sulla competenza di luglio 2022, entro il prossimo 30 novembre o 30 dicembre a seconda delle gestioni.
Le scadenze e le modalità operative, con i codici da indicare nei flussi per le diverse gestioni, sono specificate nel Messaggio n. 3805 del 20 ottobre.