Parte l’implementazione del Fascicolo Sanitario Elettronico su scala nazionale, uno step che segue la presentazione degli ottimi risultati ottenuti grazie ai progetti pilota, presentati nei giorni scorsi dal Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, alla Conferenza Stato-Regioni Unificata.
Alla prima fase hanno partecipato le Regioni Basilicata, Campania e Piemonte (incremento alimentazione) e le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Puglia (trasferibilità automatica). In appena sette mesi, ad esempio, la Basilicata è passata dal 27% dei documenti disponibili sul FSE al 95%, la Campania dal 1,5% al 53% e il Piemonte dal 50% al 80%. Sulla portabilità interregionale, la percentuale di successo è passata dal 14% al 93%.
Grazie al PNRR, adesso tutte le Regioni italiane saranno da subito interessate dall’implementazione del FSE oltre a Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Lombardia e Puglia.
La seconda fase del progetto, finanziato dalla componente 2.1.3 della Missione 6, del PNRR, potrà contare sul supporto delle risorse pari a 610 milioni di euro, stanziati dal Governo e sbloccati con il decreto interministeriale in Gazzetta Ufficiale lo scorso 4 ottobre 2022, destinati al potenziamento dell’infrastruttura e delle competenze dei professionisti del sistema sanitario.
Per quanto riguarda la piattaforma nazionale di telemedicina, inoltre, l’agenzia Agenas ha dichiarato economicamente conveniente e di pubblica utilità la proposta di partenariato pubblico privato ricevuta da Poste Italiane, Dedalus, Engineering, Althea e Almaviva.
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Oltre a questa gara, infine, saranno avviate entro l’autunno i bandi che metteranno a disposizione di tutte le Regioni i servizi di telemedicina. Nello specifico: per le visite, l’assistenza, il consulto e il monitoraggio da remoto.