Dopo mesi di trattative, l’Europa continua a non aver raggiunto un accordo sul tetto al prezzo del gas, che anzi sembra allontanarsi, in favore di una misura di compromesso: un meccanismo che freni la volatilità di mercato stabilendo un cosiddetto “corridoio dinamico” al limite di prezzo. Una sorta di spazio di flessibilità al di fuori del quale le operazioni non vengono autorizzate.
In realtà, non c’è ancora un accordo nemmeno su questo: le giornate decisive saranno il Consiglio Europeo del 20 e 21 ottobre ma la proposta dovrebbe finire nero su bianco tra quelle presentate dalla Commissione UE per contrastare la crisi energetica.
Le misure nel Pacchetto UE
Bruxelles ha messo a punto un pacchetto di misure da proporre ai 27 Stai Membri, che si aggiungono a quelle già previste di riduzione dei consumi. Oltre al prezzo del gas dinamico, si continua a pensare ad acquisti congiunti e si cerca di mettere a punto un indice alternativo a quello della Borsa di Amsterdam (Ttf) attualmente utilizzato.
- Aggregazione della domanda UE e acquisto in comune di gas per negoziare prezzi migliori e ridurre il rischio che gli Stati membri si facciano concorrenza fra loro sul mercato mondiale, garantendo nel contempo la sicurezza dell’approvvigionamento in tutta l’UE.
- La Commissione pensa in particolare a individuare un un prestatore di servizi che organizzi l’aggregazione della domanda, raggruppando il fabbisogno di gas da importare e cercando offerte sul mercato.
- Propone una partecipazione obbligatoria delle imprese degli Stati membri all’aggregazione della domanda per soddisfare almeno il 15% dei rispettivi obiettivi di stoccaggio.
- Prevede che le imprese possano costituire un consorzio europeo per l’acquisto di gas. E infine punta ad aumentare la trasparenza dei contratti di fornitura.
- Nuovo valore di riferimento per il prezzo del GNL entro marzo 2023.
- A breve termine (mentre si mette a punto il nuovo valore di riferimento sopra citato) un meccanismo di correzione dei prezzi per stabilire un limite di prezzo dinamico per le operazioni sulla borsa del gas TTF e una fascia o corridoio temporaneo dei prezzi per evitare impennate estreme nei mercati dei derivati.
- Nuove norme di solidarietà fra Stati membri in caso di carenze di approvvigionamento, che estendono l’obbligo di solidarietà agli Stati membri privi di collegamenti diretti mediante gasdotti e coinvolgono anche quelli dotati di impianti di GNL.
- Un meccanismo di allocazione del gas per gli Stati membri colpiti da un’emergenza nell’approvvigionamento di gas a livello regionale o dell’Unione.
Questi provvedimenti, sottolinea la Commissione, «miglioreranno la stabilità dei mercati europei del gas nel prossimo inverno e negli anni successivi». Nel frattempo Bruxelles prosegue con il piano Repower EU, che ha l’obiettivo di rendere l’Europa indipendente sul fronte dell’approvvigionamento di energia puntando sulle rinnovabili.
Ursula von der Leyen intanto rassicura sul fatto che, pur a fronte delle grandi difficoltà che la situazione congiunturale prevede sul fronte degli approvvigionamenti di gas, l’Europa ha stoccaggi pari al 92% che mettono in sicurezza la stagione invernale.
Ci siamo preparati bene per l’inverno che ci attende, riempiendo le nostre riserve di gas, risparmiando energia e trovando nuovi fornitori. Ora possiamo affrontare i prezzi eccessivi e volatili.
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Il prossimo appuntamento decisivo per capire se e come gli Stati Membri riusciranno a trovare un accordo è quello del 20 e 21 ottobre. L’Italia, lo ricordiamo, fa parte dei 15 paesi che sarebbero favorevoli a un tetto al prezzo del gas, ma questa ipotesi incontra resistenze, in primi da parte della Germania.