Chi decide di avviare un percorso imprenditoriale, deve essere consapevole che avrà dinanzi a sé ostacoli e sfide da superare ma anche notevoli opportunità. Ed anche molti incentivi, sia per avviare l’attività sia per consolidarla. In questa ottica, cosa cambia per Startup e PMI? E ancor prima: qual è la differenza tra Startup e impresa? Sono due concetti assimilabili o fanno riferimento a nozioni differenti?
Facciamo dunque un po’ di chiarezza, così da definire un quadro più completo ai fini del posizionamento sul mercato in virtù delle agevolazioni previste.
Cos’è un’impresa
Sotto il profilo giuridico, l’impresa è un’attività economica professionalmente organizzata al fine della produzione o scambio di beni o servizi, così come le definisce l’art. 2082 del codice civile: è la definizione che si desume da quella di “imprenditore” di cui agli articoli 2082 e 2083 del cc.
L’impresa è perciò caratterizzata da un determinato oggetto (produzione o scambio di beni o servizi) e da specifiche modalità di svolgimento (organizzazione, economicità e professionalità). L’impresa può essere esercitata sia da una persona fisica che da una persona giuridica.
Quali tipologie di impresa esistono in Italia
Le forme dell’impresa nel nostro ordinamento sono diverse.
Si parla di ditta individuale quando il soggetto giuridico è una persona fisica che risponde coi proprio beni delle eventuali mancanze dell’impresa: in tal caso non c’è un’autonomia patrimoniale dell’impresa e se questa viene dichiarata fallita, anche l’imprenditore fallisce. Sono concettualmente simili a quella individuale anche l’impresa familiare (formata al 51% dal capofamiglia e al 49% dai suoi familiari, con una parentela non superiore al 2° grado) e quella coniugale (formata solo da marito e moglie).
Se l’impresa è esercitata da una persona giuridica, assume invece una veste societaria, che può essere di varia natura.
La società di persone è caratterizzata da un’autonomia patrimoniale imperfetta, in cui cioè il patrimonio della società non è perfettamente distinto da quello dei soci, per cui i creditori possono rivalersi anche sui beni dei soci (se il patrimonio societario è insufficiente). Si può avere:
- una società semplice, S. s., nel caso in cui non sia necessario svolgere una attività commerciale, ma si abbia la necessità di gestire un’attività (agricola o professionale, come ad esempio uno studio associato);
- una società in nome collettivo, S.n.c., in cui tutti i soci sono responsabili in ugual parte e con tutto il loro patrimonio delle obbligazioni della società;
- una società in accomandita semplice, S.a.s. , in cui i soci accomandatari rispondono come nella S.n.c. e i soci accomandanti rispondono limitatamente al capitale conferito.
Le società di capitali sono soggetti giuridici che godono di autonomia patrimoniale perfetta (il loro patrimonio è distinto da quello dei soci). Le forme riconosciute sono:
- società a responsabilità limitata, S.r.l.,
- società per azioni, S.p.A.
- società in accomandita per azioni, S.a.p.A.
Che cos’è una Startup
Una startup può essere fondata da uno o più imprenditori con l’idea di sviluppare un prodotto o servizio, più o meno innovativo. In quest’ultimo caso sono previsti specifici incentivi.
La Startup è dunque un particolare tipo di azienda nei suoi primi anni di avvio che vanta i seguenti requisiti: scalabilità sul mercato, replicabilità del modello di business, innovazione potenziale di processo o di prodotto, temporaneità (azienda nata da meno di 5 anni). Le fasi di vita di una startup sono: pre-seed, seed, early stage, early growth, growth ed exit.
Cos’è una Startup innovativa
I tratti caratterizzanti di una Startup innovativa sono inoltre i seguenti obiettivi: promuovere la crescita sostenibile, lo sviluppo tecnologico e l’occupazione, in particolare giovanile. La startup innovativa è dunque un’impresa giovane, ad alto contenuto tecnologico e con forti potenzialità di crescita, rappresentando per questo uno dei punti chiave della politica industriale italiana.
La definizione di Startup Innovativa è contenuta nel secondo comma dell’art. 25 del decreto 179/2012, secondo cui la start-up innovativa è quella
costituita anche in forma cooperativa, le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione”, che possieda determinati requisiti analiticamente indicati dalla stessa norma e che, soprattutto, abbia come “oggetto sociale esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.
Il DL 179/2012 ha introdotto alcune misure di sostegno per supportarle durante il loro ciclo di vita (nascita, crescita, maturità). Le imprese in possesso dei requisiti richiesti possono infatti accedere allo status di startup innovativa tramite autocertificazione sottoscritta dal legale rappresentante e godere delle agevolazioni registrandosi nella sezione speciale dedicata del Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio della propria provincia.
La differenza tra impresa e startup
Ogni impresa ha una propria fase di “startup”, ovvero un periodo nella prima fase di vita in cui si definiscono i processi organizzativi e gli investimenti economici. Ma c’è una grossa differenza tra impresa e Startup: la prima non ha tendenzialmente un’attività imprenditoriale scalabile (si pensi all’apertura di un ristorante o una palestra), la seconda si fonda su un progetto innovativo e scalabile, ovvero replicabile in dimensioni sempre più grandi, con profitti crescenti per trasformarsi in una grande impresa.
Le Startup fanno riferimento a nuove iniziative imprenditoriali, che hanno quindi alcune caratteristiche comuni con l’impresa, ma si differenziano da essa per altri aspetti.
Potremmo concludere sostenendo che una Startup innovativa nasce con l’intento di stupire il mercato con una nuova idea che potrebbe però cambiare la vita delle persone o un determinato settore di mercato. Un’ impresa, invece, nasce quasi sempre con l’obiettivo principale di generare profitto.