L’esenzione IMU prima casa è possibile anche per i coniugi residenti in comuni diversi, pertanto è possibile chiedere il rimborso laddove non si sia fatta richiesta del beneficio in virtù di una legge ritenuta dalla Consulta come illegittima.
La sentenza n. 209 depositata il 13 ottobre 2022 ha cambiato le carte in tavola, ritenendo penalizzante la discriminazione tra nuclei familiari connotati da matrimonio o unione civile rispetto alle convivenza, dove invece non ci sono vincoli per la doppia esenzione IMU prima casa in caso di diversa residenza in differenti comuni.
Le domande di rimborso possono essere presentate nei casi in cui l’imposta sia stata versata, anche per le annualità passate ed ancora oggetto di potenziale accertamento (ultimi 5 anni) o nei casi di contenzioso ancora pendente.
A consolidare questa tesi, la risposta all’interrogazione parlamentare n. 5-07902 del 20 aprile del Sottosegretario del Ministero dell’Economia, Federico Freni, che, in attesa del pronunciamento della Consulta, suggeriva ai Comuni di adottare “un atteggiamento di cautela nelle attività di accertamento dell’IMU dovuta per gli anni 2017/2021″, tenuto conto della possibile declaratoria di illegittimità, che avrebbe reso a sua volta illegittime le richieste di recupero del tributo da parte degli enti nei confronti dei coniugi con diversa residenza.