In gergo finanziario, la quotazione in Borsa è il processo attraverso il quale una società, per raccogliere capitale di rischio, offre al pubblico le proprie azioni. La quotazione rappresenta anche un’opportunità in termini di visibilità, autorevolezza sul mercato, ambizioni competitive e attrazione di nuovi talenti, nonché un modo per generare PIL. Lo sottolinea anche Anna Lambiase, fondatrice e CEO di Ir Top Consulting, nella sua intervista a Il Settimanale di PMI.it:
sarebbe importante se la legge di Bilancio trasformasse in una misura strutturale il credito d’imposta sui costi di quotazione per le PMI, che ha dimostrato di avere un impatto positivo su occupazione e Pil dell’Italia.
L’accesso al mercato dei capitali tramite la quotazione in Borsa è dunque uno strumento importante per tutte quelle imprese che desiderano confrontarsi in scenari competitivi sempre più complessi.
Quotarsi in Borsa: soprattutto vantaggi
Dopo essersi costituita e aver realizzato importanti progetti andati in porto, un’azienda, piccola o grande che sia, può valutare di fare il grande passo, ossia quotarsi in Borsa.
I vantaggi che derivano dal processo di quotazione sono innumerevoli. Ha provato ad elencarne alcuni il sito Borsa Italiana, i cui mercati azionari consentono ad aziende di ogni dimensione (PMI comprese) di raccogliere importanti risorse finanziarie per favorire il consolidamento della posizione competitiva, lo sviluppo e la crescita. La quotazione, in pratica, rappresenta un’opportunità in termini di visibilità, maggiore autorevolezza sul mercato, ambizioni competitive, attrazione di nuovi talenti.
La Borsa rappresenta per le aziende uno strumento importante per competere anche a livello internazionale, offrendo nuove opportunità di accesso al capitale di rischio e stimolando un salto di qualità nella gestione che permette un’accelerazione dello sviluppo e la creazione di valore per i suoi azionisti. Grazie alla creazione di valore si accresce la dimensione del capitale economico dell’impresa intesa come investimenti.
I benefici della quotazione per le società
Le società quotate possono per prima cosa ampliare e diversificare le fonti finanziarie, anche ai fini dell’espansione prevista in termini di nuovi investimenti e acquisizioni: pur mantenendo il controllo della società da parte del gruppo di controllo, la società si finanzia a basso costo.
Di seguito gli altri principali vantaggi:
- rafforzare le capacità di leadership accrescendo la visibilità e il prestigio dell’azienda anche a livello internazionale: la quotazione genera una notevole attenzione da parte dei media, a beneficio dell’immagine della società e dei suoi prodotti e servizi;
- espandere la rete di relazioni aziendali, attraverso la predisposizione di flussi periodici di comunicazione finanziaria che hanno il beneficio di mantenere presente l’immagine dell’azienda nella comunità economica e quindi aumentare le opportunità di accordi con fornitori e distributori, joint ventures, nonché nuove idee di business;
- accrescere lo standing creditizio nei confronti di finanziatori e fornitori, permettendo l’utilizzo di titoli quotati come garanzia presso istituti di credito sulla base del valore riconosciuto dal mercato;
- ottenere una valutazione di mercato che permetta di conoscere in ogni momento il valore della società per agevolare successive offerte sul mercato, anche in aumento di capitale, e operazioni di fusione e acquisizione, in cui si possono utilizzare azioni come forma di pagamento (equity cash);
- rendere trasparenti gli obiettivi e visibili i risultati del management, come effetto della maggiore trasparenza informativa obbligatoria e della intensa attività di comunicazione finanziaria;
- incentivare e motivare management e dipendenti anche con piani di stock option, creando una correlazione diretta tra il successo della azienda ed il loro investimento e influenzando positivamente la produttività e la qualità del lavoro; attrarre personale qualificato, grazie al migliorato standing della società;
- ottenere agevolazioni fiscali, nel caso di quotazioni con emissioni di nuove azioni (DIT e DIT agevolata). Gli obiettivi per gli azionisti possono includere:
- fornire liquidità alle azioni dando la possibilità agli attuali azionisti di disinvestire più agevolmente, in toto o in parte, la propria partecipazione;
- realizzare l’investimento nel caso di presenza di un investitore istituzionale;
- agevolare il passaggio generazionale, consentendo riassetti proprietari senza provocare la perdita del controllo da parte della famiglia ed eventualmente permettere più facilmente a membri della famiglia azionista di mantenere la propria quota senza il coinvolgimento nella gestione aziendale
Svantaggi e rischi potenziali della quotazione
Se da una parte la quotazione comporta numerosi benefici che si traducono in una migliore efficienza e trasparenza della società, dall’altra è da tenere in considerazione anche gli aspetti potenzialmente critici che la quotazione può comportare.
In primo luogo, il fatto che l’andamento di Borsa è maggiormente suscettibile alle condizioni del mercato e può essere influenzato dalle azioni speculative e dalla congiuntura negativa della borsa, indipendentemente dalle scelte strategiche dell’azienda.
Quotarsi poi significa cambiare aspetti organizzativi, gestionali e manageriali il che aumenta il grado di complessità e di burocrazia in quanto la società quotata deve rispettare molte regole. A ciò si aggiunge il fatto che l’accesso al mercato espone l’azienda ad una continua valutazione da parte di investitori e soggetti esterni, per quanto questo aspetto si possa tramutare in un sfida competitiva più che essere vista come deterrente.
Certamente si tratta di un “impegno” sotto molti punti di vista: per evitare fenomeni di insider trading, ad esempio, la società quotata deve diffondere tempestivamente al pubblico, alla Borsa italiana e alla Consob, informazioni rilevanti ai fini dell’andamento della quotazione. Inoltre, non sono da sottovalutare gli elevati costi per l’ammissione alla quotazione e il collocamento dei titoli, che per una società italiana di medie dimensioni si possono stimare in circa il 5% del controvalore complessivo dell’offerta.
Il ruolo degli incentivi all’IPO
Da qui la necessità di rendere strutturali gli incentivi per la quotazione in Borsa, soprattutto in relazione alle PMI che quotano sull’EGM (Euronext Growth Milan), come ricorda Lambiase:
c’è bisogno di far crescere la cultura finanziaria in un mondo, quello delle piccole aziende, che ha dimostrato segnali di dinamismo mai visti primi nel nostro Paese grazie a un listino di Borsa dedicato.
Ad oggi, la Legge di Bilancio 2022 ha previsto un credito di imposta al 50% sui costi della consulenza finalizzata alla quotazione delle PMI sui mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno degli Stato Membri della UE o dello Spazio Economico Europe, fino a un tetto di 200mila euro.
In conclusione, un’azienda che ha i fondamentali e un solido piano industriale può trarre enormi benefici, ma deve sempre mettere in conto, ed essere quindi in grado di affrontare, le oscillazioni di mercato.