Navigare in Rete ed effettuare ricerche web sui motori come Google rinvigorisce le menti e migliora i processi decisionali degli over 50: una verità scientifica, alla luce di nuovi studi, che non mancherà di contribuire a convertire all’Online nel mondo degli affari anche i reduci del pre-Internet .
A confermare che “usare Google fa bene”, i dati appena pubblicati nel nuovo studio dell’UCLA, che ha portato i ricercatori dell’Università californiana ad affermare che, senza alcun dubbio, il Web è un vero toccasana per chi vuole mantenere il cervello giovane e allenato.
Senza volersi spingere troppo in là – anticipando i futuri studi sull’impatto terapeutico delle nuove tecnologie su demenza senile o Alzeimer – pensiamo al presente e ai benefici di migrare al Web e alle sue dinamiche per chi le generazioni over 50 che fanno business.
Gary Small , il professore alla guida del team di ricerca, ha affermato che gli studi «mostrano che mentre il cervello è impegnato con Google, i circuiti dei neuroni si espandono» .
Come si è svolta la ricerca? A 24 volontari di mezza età è stato chiesto di leggere dei testi sullo schermo voltando pagina con un click e di effettuare delle ricerche sul Web.
Nel frattempo i loro cervelli sono stati sottoposti al monitoraggio MRI, una specie di risonanza magnetica.
Dall’analisi è emerso che l’intero processo fungeva da stimolo per le aree del cervello che controllano linguaggio, lettura, memoria e visione. In particolare, le aree associate con il ragionamento complesso e quelle che controllano le decisioni ricevono impulsi vitali dall’attività di ricerca.
In attesa di studi più approfonditi sugli effetti della navigazione Web sul cervello delle persone più anziane, i risultati a cui è approdato lo studio UCLA rappresentano un significativo passo in avanti verso un approccio scientifico al tema che può stimolare anche nuove applicazioni, in primis terapeutiche.