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I Professionisti chiedono al Governo il Bonus energia e gas concesso alle imprese

di Teresa Barone

Pubblicato 23 Settembre 2022
Aggiornato 18:34

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Dai Commercialisti, la richiesta al Governo di estendere il credito di imposta per acquisto di energia e gas anche ai professionisti per evitare disparità.

Estendere ai professionisti il credito di imposta per l’acquisto di energia e gas, ampliando la platea dei beneficiari degli incentivi riservati alle PMI. Con questa richiesta inoltrata al Governo, il Consiglio Nazionale dei Commercialisti mette in evidenza una disparità di trattamento tra le agevolazioni per imprese non energivore da un lato e, dall’altro lato, il settore delle libere professioni che risulta parimenti penalizzato dai rincari in bolletta per i costi dell’energia.

Secondo il Presidente Elbano de Nuccio, i professionisti sono rimasti spesso esclusi dalle agevolazioni, creando squilibri e svantaggi competitivi nel mercato concorrenziale dei servizi professionali.

Riteniamo necessario stabilire il principio dell’uguaglianza tra imprese e liberi professionisti ai fini dell’accesso agli incentivi economici, in conformità ai principi del diritto europeo che sanciscono la piena equiparazione dei due comparti.

Come si evidenzia nell’appello al Governo, gli autonomi e i professionisti costituiscono in Italia il 6,3% degli occupati, pari al 27,1% del lavoro non dipendente, pari ad una quota di prodotto interno lordo stimata al 12,2% del PIL nazionale.

Tra le richieste figura anche l’aggiornamento della norma che prevede al richiesta ai fornitori della documentazione necessaria per quantificare i rincari e chiedere quindi il credito di imposta: in base alle attuali disposizioni di legge, i termini per tale richiesta sono già scaduti. Nello specifico, si richiede l’obbligo per i fornitori di energia di inviare la comunicazione con il conteggio incrementale della componente di costo energetica ai fini del relativo credito di imposta, senza dover costringere i potenziali beneficiari a doverne fare istanza secondo termini stringenti, che il più delle volte non vengono neppure rispettati dai fornitori stessi, impedendo di fatto l’accesso al bonus.

Viene infine chiesta la proroga al 31 marzo 2023 dei termini per la compensazione dei crediti di imposta previsti dalle varie disposizioni che si sono succedute.