Vorrei conoscere la differenza tra cumulo e totalizzazione nel caso di pensione derivante dalle somma di contributi INPS e casse private: quale formula tra le due è più conveniente?
La differenza fondamentale fra cumulo e totalizzazione dei contributi consiste nel sistema applicato per il calcolo della pensione.
- Con il cumulo ogni gestione previdenziale coinvolta applica le proprie regole per il calcolo pro quota, senza alcun vincolo legato all’anzianità contributiva.
- La totalizzazione prevede di applicare il sistema contributivo per l’intero assegno previdenziale maturato, con qualche eccezione: se in una delle gestioni è già stato raggiunto un autonomo diritto a pensione, allora non c’è l’automatico passaggio al contributivo.
Fra l’altro, in presenza di un diritto autonomo, l’interessato ha la facoltà di richiedere il sistema di calcolo più favorevole. Quindi, nell’ipotesi in cui gli convenisse comunque il calcolo interamente contributivo, allora potrebbe applicarlo.
Per stabilire cosa le conviene maggiormente, dovrebbe effettuare delle simulazioni per valutare quali importi ha maturato nelle diverse gestioni previdenziali.
=> Calcolo pensione con il simulatore INPS
A quel punto, potrà facilmente stabilire quale calcolo le conviene maggiormente. Se invece non ha contributi versati prima del 1996, e di conseguenza la sua pensione è comunque contributiva, allora non ci sono particolari differenze fra i due istituti.
Per le casse private, in realtà, molto dipende da quale gestione è interessata, soprattutto per la maturazione del diritto autonomo. Ad esempio, il calcolo della pensione ENPAM (medici e odontoiatri) prevede diverse formule, così come la pensione degli Avvocati.
Pertanto, è fondamentale confrontare le diverse opzioni a disposizione alle luce delle varie formule pensionistiche a cui si ha diritto in base ai contributi versati. E soltanto dopo verificare se conviene di più la totalizzazione o il cumulo.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz
