L’Agenzia delle Entrate ha approvato il modello di modello per aderire alla definizione agevolata dei giudizi tributari pendenti (articolo 5, legge n. 130/2022), facendo espressa richiesta per ciascuna controversia entro il 16 gennaio 2023.
Rientrano nella rottamazione delle controversie, quelle in Corte di Cassazione fino a 100mila euro per le quali l’Agenzia risulti soccombente in tutti i gradi e quelle fino a 50mila euro per le quali l’Agenzia sia soccombente anche solo in uno dei gradi precedenti.
La domanda di definizione agevolata si invia all’indirizzo PEC (posta elettronica certificata) dell’ufficio che è parte nel giudizio di merito, utilizzando esclusivamente il modello allegato al provvedimento direttoriale del 16 settembre, con relative istruzioni di compilazione.
Al modello va allegata copia di un documento di identità del firmatario dell’istanza e ricevuta del versamento effettuato tramite F24. Se invece non risultano importi da versare, la definizione si perfeziona con la sola presentazione della domanda.
Il pagamento dell’importo dovuto per estinguere la pendenza deve avvenire in un’unica soluzione. A breve saranno comunicati i relativi codici tributo da indicare nell’F24.