Vorrei sapere cosa perdo in termini economici sull’assegno pensionistico: sono andato in pensione a 62 anni ad aprile, come impiegato statale, con 44 anni di contributi. Avrò diritto ad una rivalutazione quando avrò compiuto 67 anni?
In base a quello che scrive, lei è uscito dal mercato del lavoro scegliendo la formula della pensione anticipata piena, secondo le regole della Legge Fornero, pertanto indipendentemente dall’età.
Lei aveva all’epoca 44 anni di contributi versati, superando quindi il tetto dei 42 anni e 10 mesi di contributi necessari per la pensione anticipata. Di conseguenza, al compimento dei 67 anni per lei non cambierà nulla perchè il suo assegno è stato già calcolato al momento del pensionamento in base al montante accumulato.
Lei è già andato in pensione piena e il suo assegno non ha subito decurtazioni o riduzioni dovute a un ritiro anticipato, perchè aveva comunque raggiunto il requisito previsto.
Quindi, non ha diritto a specifiche rivalutazioni se non quelle che riguardano tutti i trattamenti erogati dall’INPS, che periodicamente sono indicizzati per adeguamento all’inflazione. Come ad esempio avverrà da gennaio 2023, con anticipazione ad ottobre 2022 per coloro che hanno redditi fino a 35mila euro lordi annui.
=> Rivalutazione pensioni da gennaio 2023
Nè la sua pensione si trasformerà in pensione di vecchiaia, perchè ormai lei è già andato in pensione secondo le regole ordinarie e non con formule particolari come ad esempio l’APE Sociale, che è un trattamento a carico dello Stato, che al raggiungimento della pensione di vecchiaia si interrompe evenendo sostituito, su domanda, dal trattamento ordinario calcolato cin base al montante effettivo.
Dunque, per chi si ritira con la formula della pensione anticipata, non è prevista alcuna variazione rispetto all’assegno che già percepisce al momento del raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.
Quella di ritirarsi con la pensione anticipata è una libera opzione a disposizione del contribuente, che potrà lasciare prima il mondo del lavoro ma che avrà la pensione calcolata in base al montante contributivo accumulato e al coefficiente di trasformazione previsti per la sua decorrenza, senza alcuna differenza rispetto a chi si pensiona a 67 anni.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz