Sblocco del mercato dei crediti edilizi connessi alle pratiche di Superbonus al centro degli sforzi di banche e imprese costruttrici: ABI (Associazione Banche Italiane) e ANCE (imprese edili) annunciano la formazione di un tavolo di lavoro per creare le migliori condizioni di mercato, chiedendo intanto i provvedimenti attuativi e a pubblicare i chiarimenti fiscali in relazione alle ultime novità normative.
La legge di conversione del Decreto Aiuti bis approvata in Parlamento prevede infatti la responsabilità solidale degli acquirenti dei bonus (i cessionari del credito) in eventuali frodi solo per casi di dolo o colpa grave.
Ora, ABI e ANCE sollecitano l’Agenzia delle Entrate a rivedere la Circolare del giugno scorso, non più coerente con le nuove previsioni normative relativi ai controlli che le banche devono effettuare.
L’obiettivo è quello di sbloccare un mercato a più riprese incagliato, che vede 5,2 miliardi di euro fermi nei cassetti fiscali di imprese e professionisti, per la mancata liquidazione tramite Piattaforma delle Entrate. Bisogna ora capire se e quanto la maggior flessibilità sul fronte delle responsabilità e delle sanzioni possa davvero contribuire a movimentare le operazioni in stallo. Il mercato dei crediti, di fatto, continua ad essere condizionato dal vincolo della capienza fiscale.
Intanto, il Direttore generale dell’ANCE, Massimiliano Musmeci, e il Vice direttore generale dell’ABI, Gianfranco Torriero, hanno annunciato l’attivazione tra le due Associazioni di un tavolo di lavoro strutturale, per analizzare le tematiche riguardanti il rapporto tra banche e imprese edili.
Tra i temi da approfondire c’è proprio il funzionamento della cessione dei crediti rinvenienti dai bonus edilizi, con l’obiettivo di contribuire a creare le migliori condizioni di mercato affinché si possano liquidare le vecchie pratiche e riavviare gli acquisti di nuovi crediti a fronte degli sconti in fattura applicati dalle ditte di costruzioni.