Era una misura attesa, anzi annunciata dallo stesso ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ed è effettivamente confluita nella legge di conversione del decreto Aiuti bis, in corso di approvazione definitiva: i lavoratori fragili e i genitori di figli fino a 14 anni hanno diritto allo smart working fino alla fine dell’anno.
E’ stata quindi prorogata la disposizione che era stata precedente prevista fino allo scorso 31 luglio. Nel dettaglio, sono prorogate fino al 30 dicembre 2022 le misure in materia di lavoro agile per i seguenti lavoratori.
- Lavoratori fragili: soggetti di cui all’articolo 26, comma 2-bis, del decreto-legge 18/2020. Si tratta di dipendenti pubblici e privati in possesso di certificazione medica che attesti una condizione di rischio derivante da immunodepressione, esiti da patologie oncologiche, svolgimento di relative terapie salvavita, con disabilità grave ai sensi della legge 104/1992.
- Dipendenti privati con figli minori di 14 anni: nel nucleo familiare non deve esserci altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa, o non lavoratore.
La legge di conversione del decreto Sostegni bis è in dirittura d’arrivo: dopo il passaggio in Senato, è attesa alla Camera giovedì 15 settembre per approvazione definitiva ed entrata in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Con l’entrata in vigore della legge di conversione del DL Aiuti bis, questi lavoratori torneranno dunque ad avere diritto al lavoro agile in modalità semplificata: significa che l’azienda non può negare loro lo smart working compatibilmente con le esigenze produttive e organizzative, e che non sono necessari gli accordi individuali. Al momento, essendo decaduto il beneficio a breve riproposto fino al 31 dicembre, questi lavoratori possono lavorare in smart working solo se lo prevede il contratto (nazionale, territoriale o integrativo) e in presenza di accordo individuale.
Per quanto riguarda la totalità dei dipendenti, lo smart working dal primo settembre, pur non essendo più previsto con la modalità sburocratizzata prevista durante il Covid, è stato semplificato: le procedure di comunicazione al Ministero sono più snelle (basta fornire i dati fondamentali sulle generalità e la durata del periodo di smart working). E’ però necessario che ci sia l’accordo individuale con il lavoratore, in base alle regole previste dal contratto applicato.