Ho raggiunto i requisiti per la pensione anticipata ma l’azienda mi chiede di rimanere ancora al lavoro. Il mio dubbio: se vado in pensione, questa viene rivalutata in base all’ inflazione mentre se rimango al lavoro (dato che il monte contributivo viene rivalutato in base alla media del PIL degli ultimi 5 anni, ossia nulla) nella pratica non godo di alcuna rivalutazione, nonostante i versamenti aggiuntivi. Tra un anno potrei trovarmi con una pensione inferiore a quella che maturerei oggi?
Direi che questo rischio non c’è in un caso come il suo: potrebbe sussistere in altre situazioni, per esempio in presenza di un cambio di lavoro a ridosso del pensionamento, con una variazione quindi anche sensibile dello stipendio. Ma lei, in base a quello che scrive, resta al lavoro, quindi non cambiano le sue condizioni contrattuali.
La rivalutazione della pensione interverrà in ogni caso, nel momento in cui la maturerà. Il fatto che, nel frattempo, il suo stipendio non subisca adeguamenti all’inflazione, non rileva, nel senso che non ha un impatto negativo sull’importo della pensione che le spetterà.
In altri termini, se lei accetta la proposta dell’azienda e resta al lavoro, in considerazione dei versamenti aggiuntivi, a cui lei stesso fa riferimento, avrà un montante più alto sul quale calcolare la pensione.
Di conseguenza, la sua pensione dovrebbe aumentare di importo perché lei verserà contributi per un periodo maggiore.
Hai una domanda che vorresti fare ai nostri esperti?
Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz